Al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è tenuta la cerimonia di celebrazione de “I Giorni della Ricerca“, iniziativa promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Sono intervenuti il Presidente della Fondazione AIRC, Pier Giuseppe Torrani, il Presidente della Commissione consultiva per la Ricerca, Giorgio Trinchieri, Valentina Robino, […]
Al Palazzo del Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è tenuta la cerimonia di celebrazione de “I Giorni della Ricerca“, iniziativa promossa dall’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro.
Sono intervenuti il Presidente della Fondazione AIRC, Pier Giuseppe Torrani, il Presidente della Commissione consultiva per la Ricerca, Giorgio Trinchieri, Valentina Robino, Ambasciatrice dell’Airc e il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
La cerimonia si è conclusa con l’intervento del Presidente della Repubblica. Ecco il testo del discorso del Ministro della Salute Roberto Speranza:
«Desidero rivolgere il mio saluto al Presidente della Repubblica, ai ricercatori, a tutti i presenti e ovviamente in modo particolare ai rappresentati di AIRC e a tutti i suoi sostenitori, in questa importante ricorrenza che si rinnova di anno in anno e alla quale mi onoro di partecipare in rappresentanza di un Governo, nel cui programma ricerca&innovazione rappresentano una priorità strategica per lo sviluppo del Paese.
Il mio faro, come Ministro della Salute, è l’articolo 32 della Costituzione: “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”. In queste poche parole è espresso il senso più alto della missione del servizio sanitario nazionale: l’universalità nell’accesso alle cure come orizzonte capace di superare ogni discriminazione e diseguaglianza.
Un’efficace politica per la ricerca biomedica accompagnata da strategie di innovazione può incidere fortemente sulla qualità ed espansività delle prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN). La ricerca, declinata con l’innovazione, aiuta la diagnostica, potenzia le terapie, e costituisce l’indispensabile base per una prevenzione strutturata.
La nostra presenza qui, oltre ad essere un tributo all’impegno e dedizione di AIRC, rappresenta una preziosa occasione per fare il punto sui molteplici risultati raggiunti nel campo della ricerca oncologica per la prevenzione e la cura dei tumori nonché sulla strada ancora da percorrere.
Le persone che nel 2019 in Italia vivono dopo una diagnosi di cancro sono circa 3.460.000 (circa il 5,3 % della popolazione). Sono numeri che parlano da soli. Non può esserci alcun dubbio che in questo contesto la ricerca traslazionale svolge un ruolo determinante.
Tale sfida richiede compartecipazione, e il Ministero della salute, nella responsabilità del ruolo che riveste in questa trasformazione epocale della Medicina, proseguirà nel dare fondamentale attenzione alla ricerca sul cancro, sostenendo gli studi biomedici, attraverso il finanziamento per la ricerca corrente e finalizzata, a favore dei 51 Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS), distribuiti in tutto il territorio italiano, che hanno come missione la ricerca traslazionale, che consente di trasferire l’innovazione dal laboratorio alla pratica clinica. Nell’ultimo anno il Ministero ha infatti finanziato 39 progetti in ambito oncologico a seguito del bando della ricerca finalizzata per un ammontare di oltre 20 milioni di euro. Al tempo stesso gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, riconosciuti e finanziati dal Ministero per la specificità della disciplina oncologica, stanno portando avanti nell’ambito della ricerca corrente oltre 800 progetti, con una produttività di primo piano a livello internazionale, documentata da più di 6mila pubblicazioni scientifiche.
Il Ministero della salute, in quest’ottica, ha promosso la costituzione di “Alleanza Contro il Cancro”: rete oncologica degli IRCCS che mette insieme l’Istituto Superiore di Sanità e 26 IRCCS distribuiti sul territorio nazionale con mission oncologica, cui è stato affidato un Programma Nazionale di Oncologia Personalizzata che si pone come obiettivo di estendere il programma a tutte le strutture sanitarie del nostro paese.
Il programma ha già raggiunto risultati incoraggianti:
Inoltre, sono stati finanziati tre importanti progetti strategici che partiranno il prossimo gennaio:
Il Ministero della Salute ha inoltre stanziato 60 milioni di euro per la creazione e l’implementazione di strutture regionali per la produzione di queste terapie cellulari, in modo da offrire la possibilità ai nostri pazienti di accedere alle terapie con le nuove CAR T che verranno sviluppate nei prossimi anni.
È evidente che l’Oncologia Personalizzata sta trasformando radicalmente l’approccio al paziente oncologico.
Nel portare avanti questa sfida occorre tener presente che le analisi genomiche dimostrano che ogni paziente ha la “sua malattia”, diversa da quella di tutti gli altri. Le terapie sperimentali più adatte per ciascun paziente spesso non si trovano nell’ospedale in cui si viene curati e i pazienti si muovono cercando le migliori competenze per la loro specifica malattia. Occorre evitare che lo facciano senza un indirizzo preciso e quindi bisogna fare rete tra le diverse strutture, considerando i pazienti quali assistiti non di un ospedale, ma dell’intero servizio sanitario nazionale.
Pertanto, la sfida cui siamo tutti chiamati è quella di costruire una vera e propria comunità medica che accompagni il paziente all’interno di un patrimonio culturale e di un percorso condiviso, diagnostico, terapeutico e riabilitativo, che renda il Servizio sanitario più funzionale e facilmente accessibile a chi ha bisogno, superando le frammentazioni che generano disuguaglianza.
Solo in tale contesto la scienza medica, la ricerca, l’esperienza maturata nel tempo potranno essere di ausilio non solo al singolo individuo, ma alla comunità nel suo insieme al fine di realizzare il fondamentale diritto alla salute che è un dovere a cui non è lecito derogare. Dobbiamo far sì che tale principio solidaristico sia garantito da una efficiente organizzazione del sistema, nel costante coordinamento con le Regioni e con le Associazioni e Fondazioni, come l’AIRC, che raccogliendo risorse importanti ed essendo poi capaci di farle fruttare, sono in grado di produrre una plusvalenza di risultati positivi, a beneficio di tutto il Paese.
È unicamente mediante la piena sinergia tra le istituzioni interessate e la più ampia condivisione dei risultati raggiunti che si possono soddisfare i bisogni della collettività. Sono sicuro che il nostro Paese saprà essere all’altezza di questa sfida».