Il secondo booster è raccomandato anche per chi ha contratto una o più volte il virus responsabile di Covid-19. Purché la somministrazione avvenga dopo almeno 120 giorni dall’esito positivo del tampone
Il secondo booster, la quarta dose del vaccino anti-Covid, è raccomandato anche per chi ha contratto una o più volte il virus responsabile di Covid-19. Nella circolare diffusa lo scorso luglio, dopo la quale se ne è aggiunta una nuova a settembre, il ministero indica chiaramente che la quarta dose va somministrata alle categorie destinatarie «purché sia trascorso un intervallo minimo di almeno quattro mesi dalla prima dose booster o dall’ultima infezione successiva al richiamo».
La risposta alla domanda iniziale è quindi affermativa. Dopo essere guariti dal Covid la quarta dose si può fare, anche se è stata fatta la terza, ma devono passare almeno 120 giorni dall’esito positivo del tampone che ha verificato l’infezione. I dati attualmente disponibili indicano un basso rischio di reinfezione da Sars-CoV-2 nei mesi successivi all’infezione, che può aumentare con il tempo a causa del declino dell’immunità. Il secondo richiamo, come il primo, si somministra con dosaggio di 30 microgrammi in 0,3 millimetri. Può essere fatto da chi ha più di 12 anni d’età e si utilizza il vaccino Comirnaty, prodotto da Pfizer-BioNtech.
Il motivo per cui la quarta dose si rende necessaria è per rinforzare la protezione contro le forme più gravi di Covid-19. In questo modo si riduce il rischio che si rendano necessari ricoveri ospedalieri e che si verifichino decessi. Con l’autunno e per tutto l’inverno, passeremo meno tempo all’aperto e questo, almeno secondo quanto si aspettano gli esperti, favorirà una maggior circolazione del virus. Del resto è proprio quello che è accaduto negli anni scorsi. Per questo si continua a raccomandare la vaccinazione a chi non ha proprio iniziato il ciclo primario e a chi deve procedere con i richiami.
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato