#FoggiaLiberaFoggia è la mobilitazione per rispondere alla violenza criminale promossa da Libera per venerdì 10 gennaio alle ore 15 a Foggia. L’associazione Libera invita alla partecipazione la cittadinanza, le associazioni, le forze sindacali, gli studenti, gli amministratori e la chiesa. L’Ordine dei Tecnici di radiologia e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione […]
#FoggiaLiberaFoggia è la mobilitazione per rispondere alla violenza criminale promossa da Libera per venerdì 10 gennaio alle ore 15 a Foggia. L’associazione Libera invita alla partecipazione la cittadinanza, le associazioni, le forze sindacali, gli studenti, gli amministratori e la chiesa.
L’Ordine dei Tecnici di radiologia e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione di Foggia parteciperà con una sua rappresentanza: «Lo farà per dare un riscontro concreto all’invito di don Ciotti a schierarsi per non lasciare sole le vittime di questa violenza, per non lasciare soli i rappresentanti dello Stato, le forze dell’ordine, la magistratura impegnati quotidianamente in operazioni importanti ed efficaci. Per non lasciare soli i cittadini» si legge nella nota stampa della Federazione.
«La violenza, non solo quella di stampo mafioso, si manifesta sia nella dimensione fisica, con danni alle persone e alle cose, che in quella verbale, relazionale e psicologica – afferma Amalia Bisceglia, Vicepresidente dell’Ordine – ; come ci chiede don Ciotti, dobbiamo tutti avere il coraggio di avere più coraggio, per contrastare le mafie e le intimidazioni di ogni tipo, riconoscendole come tali anche quando ad agire sono le cosiddette persone normali, a volte quelle a noi più vicine».
«La mobilitazione sociale dell’Ordine di Foggia – prosegue la nota – si inserisce all’interno delle iniziative che sul tema sono state intraprese dalla Federazione nazionale degli Ordini TSRM PSTRP: il protocollo di collaborazione sottoscritto nel marzo 2017 con la rete di Illuminiamo la salute; i progetti Codice etico comune ed EtiCare: il primo per la definizione di un codice etico in cui si riconoscano tutte le 19 professioni afferenti all’Ordine TSRM PSTRP, il secondo per la sensibilizzazione dei professionisti ai temi dell’integrità e dell’etica facendo, da una parte, opera di prevenzione alla corruzione e alle infiltrazioni mafiose e, dall’altra, promuovendo le buone pratiche; la recente definizione del progetto collaborativo con Illuminiamo la salute e l’Università della ricerca, della memoria e dell’impegno (UniRiMI) “Rossella Casini”».
«L’UniRiMI “Rossella Casini” nasce dall’esigenza di creare un luogo formativo per offrire l’opportunità di approfondire il fenomeno delle mafie sotto diversi aspetti: storico, antropologico, sociologico, ecclesiologico, oltre che giuridico ed economico. Se è vero che la sfida per fronteggiare le mafie è innanzitutto culturale, è altrettanto vero che occorre creare dei luoghi di sapere che consentano una conoscenza con il metodo della ricerca scientifica, giornalistica e giuridica. “Attraverso la collaborazione con l’UniRiMI – spiega Alessandro Beux, Presidente FNO TSRM PSTRP– prevediamo interventi per rafforzare l’integrità, l’indipendenza e la trasparenza degli ambiti professionali, attraverso sinergie e momenti di condivisione per l’analisi dei rischi e delle misure di prevenzione dei fenomeni di opacità all’interno del sistema sanitario e sociale» fa sapere la Federazione.
«In questi ultimi due anni – commenta Alessandro Beux, Presidente FNO TSRM PSTRP – ci siamo impegnati tanto per dare la più rapida attuazione a quanto previsto dalla legge 3/2018: in un anno e mezzo abbiamo iscritto 170.000 dei 192.000 professionisti stimati nel luglio 2018 e stiamo lavorando ai rimanenti, una parte dei quali si iscriverà agli elenchi speciali a esaurimento. Ci siamo riusciti con le sole nostre forze perché siamo stati capaci di restare liberi, nel pensiero, nelle decisioni e nell’agire, senza risentire di alcun condizionamento, avendo come unico mandato la legge, come unico obiettivo la tutela delle persone assistite e come guida etica un forte senso dello Stato e delle Istituzioni. Abbiamo registrato una crescente attenzione nei nostri confronti, non solo mediatica. Tra quelli che ci cercano e ci fanno proposte potrebbe esserci di tutto – continua – e noi non siamo diversi dagli altri uomini e donne: finiti e fallibili. Col progetto collaborativo appena sottoscritto, vogliamo fornire strumenti alla nostra classe dirigente, attraverso lo sviluppo di attività formative e di supporto all’etica delle professioni, al fine di una gestione sempre più accorta e trasparente delle nostre Istituzioni, sia in termini di contrasto alla corruzione e, più in generale, alle mafie e ai comportamenti mafiosi sia in termini di promozione di quelli virtuosi e delle buone pratiche» conclude Beux.