«Dopo i ricorsi presentati dalla Cisl medici, la regione finalmente apre al tavolo del rinnovo dell’accordo regionale integrativo della specialistica ambulatoriale». È quanto fa sapere il sindacato in una nota. «È del 2 dicembre u.s. la lungamente attesa comunicazione della Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio-Sanitaria – Area Risorse Umane che richiede alla OOSS firmatarie […]
«Dopo i ricorsi presentati dalla Cisl medici, la regione finalmente apre al tavolo del rinnovo dell’accordo regionale integrativo della specialistica ambulatoriale». È quanto fa sapere il sindacato in una nota.
«È del 2 dicembre u.s. la lungamente attesa comunicazione della Direzione Regionale Salute e Integrazione Socio-Sanitaria – Area Risorse Umane che richiede alla OOSS firmatarie dell’ACN per la Specialistica Ambulatoriale di individuare i componenti della delegazione trattante» spiegano il componente la delegazione SAI Cisl Medici e segretario aziendale Asl Roma 4 Dott. Giuseppe Pergola, il componente la delegazione SAI Cisl Medici Dott. Nicola Buonaiuto, il segretario generale Cisl Medici Roma Capitale/Rieti Dott. Benedetto Magliozzi e il segretario generale Cisl Medici Lazio Dott. Luciano Cifaldi in una nota.
«Si tratta del primo passo formale – proseguono – per avviare un tavolo atteso da oltre 15 anni (tanti sono quelli trascorsi dall’ultimo AIR siglato dell’Assessore Battaglia…) e ripetutamente sollecitato negli ultimi anni con richieste formali all’Assessore alla Sanità da parte della CISL Medici. Purtroppo – continuano – le sollecitazioni della nostra sigla sono rimaste lettera morta, come anche altre richieste su temi e criticità trasmesse formalmente all’Assessorato negli ultimi anni senza alcun esito».
«Questo silenzio mostrato verso le legittime istanze manifestate in nome degli Specialisti Ambulatoriali, Veterinari e Professionisti Sanitari ci hanno convinto a perseguire l’unica strada rimasta di fronte a questo inspiegabile disinteresse; è stato presentato un ricorso presso il Tribunale Civile di Roma – Sezione Lavoro – contro la condotta omissiva ed inadempiente della Regione Lazio rispetto alle previsioni dell’ACN del 31 marzo 2020» specificano i rappresentanti il sindacato dei medici.
«Vale la pena ricordare che le disposizioni dell’art. 3 del vigente ACN prevedono che “Le Regioni e le organizzazioni sindacali firmatarie dell’ACN si impegnano a definire gli Accordi Integrativi Regionali, in attuazione degli atti di programmazione regionale” sancendo così una obbligatorietà nel perseguire questo livello di contrattazione decentrata. Il Giudice del lavoro nel suo decreto del 29/09/21 pur non ritenendo idonea la sede giudiziaria per tale tipo di ricorso rilevava come “… le giustificazioni fornite dalla Regione… non sono idonee ad escludere il lamentato inadempimento».
«A questo punto – evidenziano – si è prontamente proceduto a depositare il ricorso presso il Tribunale ordinario che si esprimerà sulla liceità dei comportamenti contestati alla Regione Lazio. Colpisce e dispiace – concludono – dover verificare come questo colpevole stallo nell’avviare una contrattazione attesa da oltre 15 anni per una categoria che sostiene attivamente molti snodi della Sanità Regionale debba sbloccarsi non in seguito all’ascolto di legittime istanze sempre formalmente e adeguatamente manifestate ma con ricorsi legali che poco spazio lasciano alla corretta dinamica di ascolto e contrattazione. Da parte nostra, comunque, ci siederemo serenamente al tavolo di trattativa nel rispetto dei ruoli per il pieno sostegno alla categoria degli Specialisti Ambulatoriali Interni, Veterinari e Professionisti Sanitari da troppo tempo priva di ascolto a livello Regionale».
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