Una dottoressa in servizio al Pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia (Roma) è stata aggredita da una donna, che ha tentato di strangolarla. Lo rende noto in un comunicato la Cisl Medici Lazio e Roma Capitale. La dottoressa – si legge – è stata salvata dall’intervento del personale sanitario presente: evidenti le lesioni poi riscontrate a […]
Una dottoressa in servizio al Pronto soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia (Roma) è stata aggredita da una donna, che ha tentato di strangolarla. Lo rende noto in un comunicato la Cisl Medici Lazio e Roma Capitale. La dottoressa – si legge – è stata salvata dall’intervento del personale sanitario presente: evidenti le lesioni poi riscontrate a livello del giugulo. Nel tentativo di difendere la dottoressa anche un secondo medico è stato ferito riportando una infrazione costale ed un trauma cranico oltre alla rottura dei propri occhiali da vista.
«Il personale lamenta l’ennesimo episodio violento occorso presso il Pronto Soccorso dell’ospedale Grassi di Ostia, un posto di autentica frontiera sempre più spesso frequentato da soggetti sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. La Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale – continua il comunicato a firma dei segretari Luciano Cifaldi e Benedetto Magliozzi – chiede l’intervento delle Autorità preposte per aiutare chi ogni giorno si prodiga per rispondere ai bisogni di salute di una popolazione di quasi 250 mila abitanti».
La Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale torna a chiedere l’apertura di un posto di Polizia fisso a tutela degli operatori per far sì che si possano prevenire e reprimere le aggressioni. «Auspichiamo che la direzione generale della ASL Roma 3 voglia costituirsi parte civile a tutela dei due medici dipendenti: sarebbe un gesto concreto nei confronti degli operatori sanitari ed un chiaro segnale di cambiamento di rotta rispetto alle stucchevoli solidarietà di facciata alle quali ci siamo abituati ma che valutiamo con disgusto. Ma non può e non deve bastare la nostra solidarietà espressa con questo comunicato: la Cisl Medici si farà carico delle spese di giudizio nel caso in cui i due nostri colleghi vorranno denunciare il soggetto aggressore. Tolleranza zero verso gli aggressori ma anche vicinanza concreta ai nostri due colleghi medici», conclude il sindacato.
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