«L’aggressione e le minacce rivolte da un utente al primario del Pronto Soccorso dell’ospedale Loreto Mare, Alfredo Pietrolongo, al quale va la mia piena solidarietà, sono un fatto gravissimo per il quale chiedo che sia adottata la massima severità nel punire l’autore. Sono oltre novanta dall’inizio dell’anno le aggressioni rilevate negli ospedali campani ai danni […]
«L’aggressione e le minacce rivolte da un utente al primario del Pronto Soccorso dell’ospedale Loreto Mare, Alfredo Pietrolongo, al quale va la mia piena solidarietà, sono un fatto gravissimo per il quale chiedo che sia adottata la massima severità nel punire l’autore. Sono oltre novanta dall’inizio dell’anno le aggressioni rilevate negli ospedali campani ai danni del personale medico, infermieristico e delle guardie giurate. Un numero inaccettabile per un Paese civile. Un campanello d’allarme per il quale non basta l’inasprimento delle pene, come previsto dal disegno di legge 867 appena approvato in Senato. Il testo deve essere integrato, nella discussione alla Camera, con la previsione del riconoscimento della qualifica di pubblico ufficiale al personale sanitario in servizio. Solo così potremo sottrarre le vittime delle aggressioni dall’essere ulteriormente vessate dai loro aggressori stante la procedibilità automatica della denuncia». Lo afferma la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan (LeU).
«Mi auguro – prosegue la deputata di Liberi e Uguali – che il problema della tutela del personale sanitario in servizio, che costituisce una vera e propria emergenza nazionale con oltre tremila casi di aggressione ai danni di medici e infermieri nel 2018, sia messo al centro dell’agenda politica del governo affinchè si riporti al più presto la normalità negli ospedali italiani che non devono più essere una trincea ma luogo di assistenza e soccorso dei cittadini».