Per il presidente di Aiop Lombardia Dario Beretta «non bastano gli oltre 1.6 miliardi di euro messi a disposizione fino ad oggi. E contesta il Dl Aiuti Ter: «Le strutture private accreditate stanno poi pagando un prezzo altissimo, risultando fortemente danneggiate anche da questo decreto»
«La nostra missione è quella di assicurare le migliori cure ai cittadini, garantendo equità nei tempi di accesso e qualità delle prestazioni. I due anni di pandemia e la recente crisi energetica però hanno messo e stanno mettendo a dura prova le nostre strutture sanitarie e l’erogazione dei servizi. Condividiamo dunque la preoccupazione delle Regioni e degli assessori alla Salute regionali e ci uniamo all’appello al Governo, e in particolar modo al Ministro delle Salute, affinché vengano stanziate maggiori risorse per il comparto sanità. Quelle attualmente a disposizione dei territori sono largamente insufficienti». Così in una nota il presidente di Aiop Lombardia Dario Beretta, commentando il documento con le proposte strategiche per la nuova legislatura, inviato dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome al Ministro Schillaci.
«Non possiamo più trascurare questa nuova emergenza – spiega Beretta – I 1.6 miliardi di euro messi a disposizione fino ad oggi non bastano. Occorre un intervento immediato già a partire dall’anno 2022. Le strutture private accreditate stanno poi pagando un prezzo altissimo, risultando fortemente danneggiate anche dal Dl “Aiuti Ter”. Ed è per questo motivo che torniamo a chiedere l’eliminazione dei limiti e dei blocchi di spesa previsti nel decreto legge per le realtà private. Rappresentano una profonda limitazione che impedisce di avvalersi delle risorse stanziate e di contribuire così al sostegno di tutta la rete, che sta sostenendo ingenti costi non più annoverabili al normale rischio di impresa, del quale il privato si fa normalmente carico».
«Le nostre strutture ospedaliere – ricorda Beretta – sono profondamente vincolate in tema di razionamenti e contenimento consumi: tanto le strumentazioni che non possono essere mai spente quanto i numerosi obblighi e requisiti di accreditamento ci impediscono di fermarci e spegnere i macchinari o modificare le temperature. Chiediamo dunque al Governo e alla Regioni di condividere una nuova strategia di sostegno che ci permetta di mantenere alti gli standard di cure, procedendo nel percorso di rafforzamento del SSN, come previsto dalla Missione 6 del Pnrr».