di Walter Di Fulvio, Presidente Associazione Nazionale Studi Odontoiatrici Convenzionati
Gentile Direttore,
le scrivo, quale Presidente dell’ANSOC, ente di rappresentanza degli studi odontoiatrici accreditati con il SSN ed i Sistemi Sanitari Regionali, per rappresentarLe lo stato di crisi in cui versano le nostre strutture dovuta all’incongruenza tra il costo di produzione delle prestazioni odontoiatriche e le rispettive tariffe corrisposte.
Anzitutto mi permetta di fare un accenno al senso del dovere e di appartenenza al SSN con cui nostri Professionisti ed il nostro Personale paramedico hanno operato durante il lockdown, erogando ogni giorno prestazioni urgenti agli utenti ed evitando che finissero in Pronto Soccorso per patologie orodentali.
Siamo e ci sentiamo parte del sistema pubblico di assistenza anche se le nostre difficoltà sono state ignorate da molti anni dalle istituzioni nazionali e spesso anche regionali.
Da un’analisi di Azienda Zero del Veneto del 2018 si evidenzia che i presidi di cura pubblici (a gestione diretta) e privati accreditati stanno erogando prestazioni dentistiche sottocosto di due terzi.
Ora, la già difficile situazione delle strutture accreditate in odontoiatria si è ancor più aggravata sotto il peso degli adempimenti necessari ad impedire la diffusione del virus e a salvaguardare la salute dei pazienti e del personale medico e paramedico.
Alla luce della pandemia abbiamo dovuto acquisire tecnologie di disinfezione dell’aria e usare, per ogni singolo paziente, dispositivi di protezione individuali dal costo elevato. Oltre a ciò abbiamo predisposto procedure di sicurezza che hanno diminuito la produttività aumentando il disavanzo.
Non è sostenibile che una prestazione chirurgica come ad esempio l’estrazione di un dente abbia una tariffa pari a 19 euro e pochi centesimi avendo un costo di produzione che la succitata analisi di Azienda Zero ha determinato in 57,6 euro già nel 2018.
Oltre all’aspetto meramente pecuniario c’è quello etico per cui la mediocrità della tariffa è lesiva della dignità professionale del medico e svilente della figura dello specialista esterno del SSN.
Vista la situazione socio-economica conseguente al lockdown, con molti cittadini in difficoltà finanziaria, ci aspettiamo un considerevole aumento della platea dei pazienti che richiederanno di accedere alle cure in convezione, che erogheremmo in perdita.
Per quanto ora descritto abbiamo sollecitato al ministro Speranza l’avvio di un tavolo tecnico per intraprendere la necessaria revisione tariffaria delle prestazioni odontoiatriche.
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