«Non basta più rimediare colmando i vulnus frutto degli errori commessi. Serve rivedere completamente il modello di offerta sanitaria esistente» sottolinea la senatrice M5S Paola Taverna promotrice dell’integruppo
Superare la dicotomia tra assistenza sociale e sanitaria, passare da una sanità di prestazioni a una sanità di continuità e utilizzare al massimo il PNRR nella logica di rivisitazione del SSN per arrivare a nuovi modelli di presa in carico degli anziani che consentano di rispondere meglio ai bisogni di una popolazione longeva. In tal senso occorre attivare una rete di servizi di prossimità, consentendo agli anziani di vivere a casa loro e di essere presi in carico con servizi di inclusione digitale e sociale, strumenti di lotta alla solitudine, prevenzione ed educazione sanitaria. È quanto emerso dalla quinta riunione dell’intergruppo parlamentare per tutelare la longevità voluto dal Vice Presidente del Senato, Paola Taverna, che ha presieduto l’incontro a cui hanno dato il proprio contributo il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della Commissione per la riforma dell’assistenza agli anziani presso il Ministero della Salute, Giuseppe Milanese, Presidente di Confcooperative sanità e Franco Massi, Presidente di Uneba.
«Tra le tante verità che ci ha sbattuto in faccia la pandemia – spiega Paola Taverna – spicca quella relativa alle gravi disfunzioni del nostro sistema sanitario. Disfunzioni che rinvengono la causa in una serie di azioni, o più spesso omissioni, poste in essere negli ultimi decenni. Disinvestimenti, tagli del personale e dei posti letto, blocco del turn over, tutti espressione di un certo modo di considerare la Sanità che però gli italiani hanno pagato a caro prezzo. Sappiamo tutti quanti e quali conseguenze si sono determinate, in spregio al fondamentale diritto alla salute. Nel 2013 il primo Ddl che ho presentato, rinnovandone il deposito in questa legislatura un anno fa circa, mira a superare le gravissime sperequazioni territoriali persistenti riportando in capo allo Stato la competenza in materia di tutela di salute. Non basta più rimediare colmando i vulnus frutto degli errori commessi. Serve rivedere completamente il modello di offerta sanitaria esistente. E grazie al PNRR – aggiunge la vicepresidente del Senato – ci troviamo nella congiuntura in cui questa riforma è improcrastinabile ma anche più agevolmente realizzabile. Non dobbiamo sprecare l’occasione di poter far ripartire l’Italia imprimendo quella innovazione che per troppo tempo è stata rinviata».