«La questione dei Pronto Soccorso che nei primi giorni del 2017 è arrivata sulle pagine di cronaca di tutti i giornali, vede come capro espiatorio la figura del medico, a prescindere dal proprio ruolo, sia in ambito territoriale che ospedaliero, necessita di immediata chiarezza tra Medici e Istituzioni». È quanto si può leggere in una […]
«La questione dei Pronto Soccorso che nei primi giorni del 2017 è arrivata sulle pagine di cronaca di tutti i giornali, vede come capro espiatorio la figura del medico, a prescindere dal proprio ruolo, sia in ambito territoriale che ospedaliero, necessita di immediata chiarezza tra Medici e Istituzioni». È quanto si può leggere in una nota diffusa da APM (Associazione per la Professione Medica) indirizzata ai ministri Madia e Lorenzin che, «in occasione dell’intesa sul rinnovo dei contratti pubblici, avevano posto particolare attenzione sulle figure professionali che operano in sanità in considerazione della loro peculiarità e indispensabilità al benessere della comunità. Nel comunicato congiunto – continua la nota – le due ministre scrivevano che va posta “particolare attenzione alle figure professionali che, in considerazione della loro peculiarità, risultano indispensabili al benessere della comunità. tra le quali vi sono certamente quelle del settore sanitario”. Per questo motivo è giunto il momento di un urgente incontro con il Ministro della Salute ed Alleanza per la Professione Medica, rappresentativa di oltre 90mila medici italiani che lavorano nel pubblico, convenzionato, privato e libera professione. Inoltre APM chiede che venga rispettato l’intento già espresso dalla Madia e dalla Lorenzin nel comunicato congiunto del 2 dicembre 2016 nel quale dichiaravano che “è indubbio che la Sanità rappresenti un contesto organizzativo rispetto al quale il contratto di lavoro di prossima definizione, dovrà rispondere in modo adeguato sia alle attese dei medici”. È indispensabile – chiude APM – condividere una strategia comune finalizzata alle necessità dei pazienti nell’ambito delle sicurezza delle cure, nella consapevolezza che il medico è in grado di fornire soluzioni idonee alla problematica».