Gli Assistenti sociali a 20 anni dalla legge: integrazione socio-sanitaria non più rimandabile. Saremo i grilli parlanti per chi decide oggi e deciderà domani
«Non ci voleva questa maledetta e disgraziata pandemia a farci scoprire che ci sono persone che non arrivano neanche ad esigere i propri diritti. Non era necessario arrivare al lockdown per scoprire l’importanza dell’assistenza domiciliare per anziani e persone disabili o dell’educativa domiciliare per bambini ai quali la scuola non riesce ad arrivare con un tablet o un computer. Non dovevamo vedere gli ospedali occupati da persone che avremmo potuto assistere a casa per sapere che l’integrazione socio-sanitaria è una necessità non più rinviabile. Tutte queste verità erano già tra gli obiettivi di una legge che compie 20 anni e che ancora aspetta di essere realizzata. Oggi, come assistenti sociali diciamo che se quegli obiettivi della 328 fossero stati raggiunti, questo disastro da Covid-19 avrebbe provocato meno dolore e meno solitudine». Così Gianmario Gazzi, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli assistenti sociali che oggi, in occasione del 20esimo anniversario dell’approvazione della “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”, ha organizzato un webinar con la partecipazione della ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo; la sottosegretaria di Stato, Sandra Zampa; Livia Turco, già ministra della Solidarietà sociale e madre della legge, le onorevoli Lisa Noja e Renata Polverini; Luca Vecchi, delegato Welfare dell’Anci, Claudia Fiaschi, Terzo Settore, Angelo Marano, DG per la lotta alla povertà, il professor Cristiano Gori dell’Università di Trento, Ugo De Ambrogio (IRS) e i rappresentanti del Patto per la professione.
«Abbiamo ascoltato parole importanti sulla necessità di rendere permanenti i servizi alla persona e per questo aspettiamo che l’attenzione della ministra Catalfo per la stabilizzazione dei precari e l’impegno dell’Anci si concretizzino fin dalla prossima legge di Bilancio – ha continuato Gazzi –. E nel ringraziare il ministero della Salute per i passi importanti di questi mesi, condividiamo con la sottosegretaria di Stato Zampa la necessità che il ministero si doti di una direzione unica che dia corpo al sistema integrato socio-sanitario».
«Livia Turco ha parlato della 328 come della Legge della dignità sociale. Ebbene anziani soli, minorenni senza scuola, disabili assistiti via web, fragili senza sostegno, bisognosi, non arrivano neanche a chiedere e quando arrivano a farlo, spesso non hanno risposta. Chiediamo di uscire dall’assistenzialismo e garantire diritti. È quello che noi assistenti sociali facciamo. Era quello a cui puntava la 328».