Per il presidente del Coordinamento Nazionale famiglie con disabilità Alessandro Chiarini bisogna prevedere «l’estensione del bonus di detrazione dal 75 % al 110% per tutti i lavori volti all’eliminazione delle barriere architettoniche nei fabbricati in cui viva una persona con disabilità non deambulante»
«La legge di Bilancio 2021 ha introdotto importanti novità per ciò che riguarda le detrazioni fiscali nel caso vengano eseguiti interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche, è infatti possibile usufruire della detrazione del 110% per l’installazione di ascensori, montacarichi e ogni altro strumento anche di robotica che sia volto a migliorare comunicazione e mobilità delle persone con disabilità, a patto però che questi interventi vengano realizzati congiuntamente a un intervento trainante di efficientamento energetico». Così in una nota Alessandro Chiarini, presidente di Confad, Coordinamento Nazionale famiglie con disabilità.
«Con la legge di bilancio 2022 è stato approvato un emendamento che prevede la detrazione al 75%, per la realizzazione di opere rivolte all’eliminazione delle barriere architettoniche nel caso in cui non si tratti interventi inseriti nel Superbonus 110% (seguendo le indicazioni del D.M.236 del 14/06/1989 e del DPR 6 giugno 2001 n. 380 (Testo Unico dell’Edilizia), in particolare al Capo III (artt. 77 e ss., che hanno fissato le prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata)».
«In merito a questi due interventi legislativi ci preme fare alcune considerazioni. Premesso che:
• la nuova strategia europea sui diritti delle persone con disabilità 2021-2030, adottata a marzo 2021, prevede una serie di azioni e di iniziative prioritarie in vari settori, ed una di queste riguarda proprio l’accessibilità, cioè la possibilità di circolare e soggiornare liberamente, ma anche di partecipare al processo democratico;
• nel PNRR sono previsti per le infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore 11,17 miliardi, finalizzati a realizzare i principali interventi per le persone con disabilità, che annoverano, tra gli altri, innovativi percorsi di autonomia per individui disabili e la Legge quadro per le disabilità;
• la risposta all’interpello n. 455/2021 dell’Agenzia delle Entrate afferma che possono godere del Superbonus 110% per ciò che riguarda gli interventi destinati alla rimozione delle barriere architettoniche, anche gli edifici in cui non vi è la presenza di anziani o disabili;
• la mancanza della concreta accessibilità di un bene determina uno svantaggio per le persone con disabilità e lede il principio di parità di trattamento di cui alla legge 67 del 2006 (che comporta che non può essere praticata alcuna discriminazione in pregiudizio delle persone con disabilità)
• Il Testo Unico n. 380 del 6/6/2001 in materia di edilizia, prevede che “Tutte le opere realizzate negli edifici pubblici e privati aperti al pubblico in difformità dalle disposizioni vigenti in materia di accessibilità e di eliminazione delle barriere architettoniche, nelle quali le difformità siano tali da rendere impossibile l’utilizzazione dell’opera da parte delle persone con disabilità, sono dichiarate inagibili”;
«È un vero e proprio paradosso che lo Stato, con lodevole iniziativa, abbia deciso di agevolare l’eliminazione delle barriere architettoniche nei fabbricati dove vengono eseguiti i lavori relativi al Super bonus 110%, mentre di contro la legge obbliga chi ha l’assoluto bisogno e vive in un immobile dove non vengono realizzati lavori del Super bonus 110% ad effettuare l’eliminazione delle barriere architettoniche potendo accedere alla detrazione solo del 75%. Per questa ragione riteniamo che si debba agire per operare una variazione alla norma che preveda l’estensione del bonus di detrazione dal 75 % al 110% per tutti i lavori volti all’eliminazione delle barriere architettoniche nei fabbricati in cui viva (risieda) una persona con disabilità non deambulante e che possa attraverso la cessione del credito di imposta o lo sconto in fattura così come disciplinato dalla legge di Bilancio 2022, realizzare le opere che gli consentono di vivere in piena autonomia».