L’Associazione ‘Luca Coscioni’ ha inviato una diffida al ministero della Salute per non aver ancora istituito una Banca dati nazionale delle Dat (Disposizioni anticipate di trattamento) a nove mesi dalla scadenza del termine previsto dalla legge sul Biotestamento. «Con una diffida ad adempiere e contestuale messa in mora, a oltre nove mesi dalla scadenza del […]
L’Associazione ‘Luca Coscioni’ ha inviato una diffida al ministero della Salute per non aver ancora istituito una Banca dati nazionale delle Dat (Disposizioni anticipate di trattamento) a nove mesi dalla scadenza del termine previsto dalla legge sul Biotestamento.
«Con una diffida ad adempiere e contestuale messa in mora, a oltre nove mesi dalla scadenza del termine fissato con legge, ossia dal 30 giugno 2018 – si legge in una nota dell’associazione – si contesta al ministro della Salute la violazione dei termini di cui all’art. 1 comma 419 della Legge 27 dicembre 2017 n. 205, per la piena attuazione della disciplina in materia di disposizioni anticipate di trattamento (Legge 22 dicembre 2017, n. 219)». L’atto è stato firmato dai legali Giulia Crivellini e Filomena Gallo.
«La violazione pregiudica il diritto dei cittadini a veder rispettate le proprie volontà nelle scelte di fine vita– sostiene Filomena Gallo, segretario dell’Associazione ‘Luca Coscioni’- analogamente a quanto testualmente previsto. L’attuazione di tale registro è essenziale e non può ammettere ulteriori inerzie. Il registro nazionale deve svolgere l’importante compito di dare attuazione ai principi costituzionali, consentendo in tal modo che le stesse siano conoscibili a livello nazionale ed evitando che abbiano conoscibilità circoscritta al luogo in cui sono state rese».
Per questo l’Associazione chiede al Ministero di emanare il decreto attuativo entro 30 giorni. «Nella denegata ipotesi in cui non venga dato seguito a quanto richiesto – prosegue Gallo – con perdurante inerzia rispetto all’obbligo di provvedere, procederemo ad intentare ogni azione ritenuta opportuna per la tutela dei diritti costituzionalmente garantiti cui è portatrice».
«Inoltre, entro la giornata di oggi – fa sapere ancora l’Associazione ‘Luca Coscioni’ – doveva essere trasmessa al Parlamento una relazione sull’attuazione della legge sul biotestamento. La grave mancanza di questo documento impedisce ai cittadini e ai parlamentari di conoscere la realtà delle disposizioni anticipate di trattamento in Italia, in particolare i numeri di testamenti biologici depositati e gli ostacoli ora presenti alla piena applicazione della legge, ostacoli in parte derivanti proprio dalle inadempienze del ministero della Salute».