Appuntamento giovedì 27 maggio alle 14.30. Tra i relatori, oltre all’epidemiologo Massimo Ciccozzi, ci saranno Giuseppe Quintavalle, DG AOU Policlinico Torvergata, Massimo Andreoni, Professore Ordinario Malattie Infettive Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Vittorio Fineschi, Università degli Studi di Roma
Profilassi vaccinale, prevenzione Covid nelle strutture sanitarie, varianti e vaccino sono alcuni dei temi che saranno trattati durante l’evento online e gratuito “Buona pratiche, sicurezza e qualità delle prestazioni socio-sanitarie durante la pandemia da SARS-COV-2”, promosso dalla Simedet – Società Italiana di Medicina Diagnostica e Terapeutica in partnership con il Forum Risk Management, obiettivo Sanità e Salute verso il 16° Forum. L’appuntamento è per giovedì 27 maggio alle 14.30 iscrivendosi a questo link.
Tra i relatori ci saranno Giuseppe Quintavalle, DG AOU Policlinico Torvergata, Massimo Andreoni, Professore Ordinario Malattie Infettive Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, Micaela La Regina, Vice presidente INSH, Vittorio Fineschi, Università degli Studi di Roma, La Sapienza, Federico Gelli, Presidente Fondazione Italia in Salute, Federico Spandonaro, Presidente C.R.E.A Sanità, Daniela D’Angela C.R.E.A Sanità, Barbara Polistena C.R.E.A Sanità, Massimo Ciccozzi Policlinico Universitario Campus Biomedico, Antonio Bortone, Presidente Conaps, Tiziana Rossetto, Presidente CdA Nazionale Logopedisti, Paolo Casalino, Dirigente delle Professioni Sanitarie Area Tecnica Diagnostica Assistenziale Policlinico Universitario Tor Vergata, Roberto Virgili, Coordinatore Tecnico – Anatomia Patologica – Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma, Danilo Massai, Presidente OPI Firenze-Pistoia.
«L’adesione e l’iscrizione Ecm di più di 900 professionisti della salute provenienti dalle 30 Professioni Sanitarie del nostro Servizio Sanitario Nazionale e della Sanità privata accreditata premiano la visione multidisciplinare di questo Convegno Ecm promosso dalla Simedet grazie all’adesione e partecipazione di autorevoli relatori e moderatori», sottolinea il Presidente Simedet Fernando Capuano.
«La comunità scientifica e il SSN devono prepararsi e pianificare gli interventi socio-sanitari e le linee guida per affrontare la sindrome da post Covid-19 che rappresenta un problema con conseguenze sanitarie potenzialmente enormi nei prossimi mesi – aggiunge Capuano -. La Sindrome post-COVID-19 può essere definita come la presenza di segni e sintomi sviluppati durante o dopo un’infezione compatibile con la Covid-19, persistenti per più di 12 settimane e non spiegabili con diagnosi alternative. L’esperienza clinica osservata dai colleghi della Simedet suggerisce che un numero considerevole di pazienti sviluppa una sindrome post-virale che può debilitarli sotto molti aspetti per settimane e settimane dopo la cosiddetta guarigione e l’eliminazione del virus. Al fine di garantire un’assistenza continua, i percorsi devono essere integrati tra assistenza primaria, servizi di riabilitazione multidisciplinare, servizi specialistici, servizi di valutazione multidisciplinare e servizi di salute mentale».
Uno dei temi caldi dell’incontro sarà quello delle varianti e dell’efficacia della profilassi vaccinale. «Le varianti del virus ci sono da sempre – commenta Massimo Ciccozzi, epidemiologo del Policlinico Universitario Campus Biomedico -. Ogni variante si forma a causa delle mutazioni che il virus compie e quelle che a lui servono dal punto di vista evolutivo, gli danno un vantaggio. Quando accade questo vantaggio ci forma la variante. Ci sono sempre state. La nostra pandemia è iniziata da febbraio 2020 con una variante ed era una variante che aveva già sostituito il ceppo di Wuhan, quello originale. Non tutte sono varianti di preoccupazione. La maggior parte sono varianti finte, vediamo che succede. Quando sappiamo che magari possono in qualche modo andare ad inficiare un po’ l’efficacia vaccinale e sono più contagiose diventano varianti di preoccupazione».
Ciccozzi invita comunque alla cautela sul rischio derivato dalle varianti: «Il prossimo autunno non sarà più complicato: se noi riusciremo a vaccinare il 75-80% della popolazione in autunno dovremmo essere più tranquilli. Le varianti ci daranno meno fastidio. Comunque ci saranno sempre, dobbiamo essere anche un po’ altruisti sia da un punto di vista etico che epidemiologico. Dobbiamo pensare anche agli altri paesi dove la vaccinazione non è possibile. Sospendere il brevetto delle multinazionali farmaceutiche per poter vaccinare l’Africa è importante perché lì ci sono sacche endemiche di varianti e se il virus continua a circolare, a fare mutazioni e nuove varianti poi magari potremmo avere problemi per il vaccino. Perché correre rischi quando da un punto di vista etico ed epidemiologico potremmo essere ragionatamente altruisti e vaccinare gli altri paesi?».