Al Congresso ESMO presentati i dati incoraggianti dello studio di fase 1 con datopotamab deruxtecan, l’anticorpo monoclonale farmaco-coniugato sviluppato da Daiichi Sankyo e Astrazeneca per il trattamento di vari tipi di tumori solidi
Datopotamab deruxtecan (Dato-DXd), l’anticorpo monoclonale farmaco-coniugato (ADC) anti-TROP2 sviluppato da Daiichi Sankyo e AstraZeneca, mostra una risposta tumorale incoraggiante nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) avanzato con alterazioni genomiche sensibili alla terapia mirata. Una sotto-analisi della coorte NSCLC dello studio di fase 1 TROPION-PanTumor01 è stata presentata al Congresso Virtuale della Società Europea di Oncologia Medica (#ESMO21) 2021.
Il cancro al polmone è il secondo tumore più comune e la principale causa di morte per cancro in tutto il mondo, con l’80-85% dei casi classificati come carcinomi polmonari non a piccole cellule (NSCLC). Per i pazienti con NSCLC avanzato con determinate alterazioni genomiche, il trattamento con la terapia mirata offre migliori tassi di risposta o sopravvivenza rispetto alla chemioterapia tradizionale. Tuttavia, una volta che queste terapie mirate sono esaurite, le opzioni di trattamento sono più limitate. Sebbene nel carcinoma polmonare il TROP2 presenti alti livelli di espressione e sia associato a una scarsa sopravvivenza, attualmente non ci sono terapie anti-TROP2 approvate per il trattamento dei pazienti con NSCLC.
In 34 pazienti valutabili affetti da NSCLC con alterazioni genomiche sensibili alla terapia mirata, il trattamento con datopotamab deruxtecan ha ottenuto un tasso di risposta obiettiva (ORR) confermato del 35%, secondo la valutazione di una revisione centrale indipendente in cieco. Sono state osservate dodici risposte parziali (35%) e 14 casi di malattia stabile (41%). Con un follow-up mediano di 13,4 mesi (range, 7-28 mesi), la durata mediana della risposta (DOR) è stata di 9,5 mesi (95% CI: 3,3-NE).
Il profilo di sicurezza del datopotamab deruxtecan è stato coerente con quello osservato nella popolazione complessiva affetta da NSCLC arruolata nello studio TROPION-PanTumor01. I più comuni eventi avversi emergenti dal trattamento (TEAEs) sono stati nausea e stomatite. Un caso di malattia polmonare interstiziale (grado 5 alla dose di 8 mg/kg) è stato giudicato correlato al trattamento.
«L’identificazione delle alterazioni genomiche serve come importante tabella di marcia per il trattamento dei pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule. Tuttavia, la prognosi è sfavorevole dopo che la malattia progredisce nonostante le terapie mirate contro le alterazioni oncogeniche sottostanti – ha spiegato Edward B. Garon, MD, direttore di Oncologia Toracica, Jonsson Comprehensive Cancer Center presso l’Università della California, a Los Angeles -. Siamo molto incoraggiati dalla risposta tumorale osservata in questa analisi, in quanto i risultati supportano il potenziale di datopotamab deruxtecan nei pazienti affetti da NSCLC con alterazioni genomiche sensibili alla terapia mirata e progressione della malattia dopo il trattamento standard».
La maggior parte dei pazienti (82%) di questa sotto-analisi aveva ricevuto almeno tre linee precedenti di terapia, tra cui la chemioterapia a base di platino (91%), TKI (85%), e immunoterapia (41%). Al momento del cut-off dei dati, ad 6 aprile 2021, il 12% dei pazienti è rimasto in trattamento con datopotamab deruxtecan.
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