«I risultati top-line positivi dello studio head-to-head di fase 3 DESTINY-Breast03 hanno dimostrato la superiorità dell’anticorpo monoclonale farmaco-coniugato (ADC) anti-HER2 di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, trastuzumab deruxtecan, rispetto a trastuzumab emtansine (T-DM1)». È quanto si legge in una nota. «In un’analisi ad interim pianificata, infatti – prosegue il comunicato -, l’Independent Data Monitoring Committee (IDMC) […]
«I risultati top-line positivi dello studio head-to-head di fase 3 DESTINY-Breast03 hanno dimostrato la superiorità dell’anticorpo monoclonale farmaco-coniugato (ADC) anti-HER2 di Daiichi Sankyo e AstraZeneca, trastuzumab deruxtecan, rispetto a trastuzumab emtansine (T-DM1)». È quanto si legge in una nota.
«In un’analisi ad interim pianificata, infatti – prosegue il comunicato -, l’Independent Data Monitoring Committee (IDMC) ha concluso che DESTINY-Breast03 ha raggiunto l’endpoint primario della sopravvivenza libera da progressione (PFS), mostrando un miglioramento altamente significativo della PFS sia da un punto di vista statistico che clinico per le pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo non resecabile e/o metastatico precedentemente trattato con trastuzumab e taxano».
Il carcinoma mammario resta il tumore più diffuso al mondo, con più di due milioni di casi diagnosticati nel 2020, e quasi 685.000 morti a livello globale. Circa un caso su cinque è considerato HER2-positivo. Nonostante il trattamento iniziale con trastuzumab e taxano, nelle pazienti con carcinoma mammario HER2-positivo metastatico, la malattia spesso progredisce, rendendo necessarie opzioni più efficaci per ritardare ulteriormente la progressione e prolungare la sopravvivenza.
«Nell’endpoint secondario chiave, trastuzumab deruxtecan ha anche mostrato un forte segnale di miglioramento della sopravvivenza globale (OS) rispetto a T-DM1, sebbene questi dati non siano ancora maturi. Il profilo di sicurezza di trastuzumab deruxtecan è risultato in linea con gli studi clinici precedenti senza che siano stati identificati nuovi segnali di sicurezza e senza casi di malattia polmonare interstiziale di grado 4 o 5 correlata al trattamento».
«DESTINY-Breast03 è il primo studio globale di fase 3 head-to-head di trastuzumab deruxtecan con controllo attivo, e sostiene il potenziale di questo farmaco di diventare il nuovo standard di cura per i pazienti con carcinoma mammario metastatico HER2-positivo dopo il trattamento con trastuzumab e taxano – ha dichiarato Ken Takeshita, MD, Capo globale del dipartimento Ricerca e Sviluppo di Daiichi Sankyo -. Crediamo che questo ADC specificamente ingegnerizzato con un sistema di rilascio del farmaco altamente sofisticato, stia mantenendo la sua promessa di ridefinire il trattamento del carcinoma mammario metastatico HER2-positivo, con l’obiettivo di passare a linee di trattamento più precoci per questo tipo di tumore, così come per altri tumori che esprimono HER2 studiati nel nostro ampio programma di sviluppo clinico».
«C’è un continuo bisogno di nuove opzioni terapeutiche che migliorino l’outcome clinico delle pazienti con cancro al seno metastatico HER2-positivo che spesso vanno incontro a progressione della malattia dopo trattamento iniziale con gli standard di cura disponibili – ha spiegato Susan Galbraith, MBBChir, PhD, Vice Presidente Esecutivo, Ricerca e Sviluppo in Oncologia di AstraZeneca -. Questi risultati trasformativi in termini di sopravvivenza libera da progressione dimostrano la superiorità di trastuzumab deruxtecan rispetto a T-DM1 e i dati incoraggianti sulla sicurezza possono aprire opportunità future di portare questo beneficio alle pazienti anche in setting di trattamento precedenti alla seconda linea».
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