Amsi e UXU: «Non abbiamo mai ricevuto una risposta o disponibilità di confronto da parte del Ministro della Salute Speranza»
Il film quotidiano drammatico e ancora senza cura della sanità italiana è illustrato da più di 10 anni dall’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) insieme al Movimento Internazionale e interprofessionale Uniti per Unire.
«Abbiamo apprezzato molto la sfilata dei professionisti della sanità italiani alla Festa della Repubblica il 2 giugno a Roma che è una vittoria per il diritto alla salute e un riconoscimento per i loro sacrifici ma non basta e bisogna farlo tutti i giorni e risolvendo le problematiche con fatti e non parole e slogan» si legge in una nota.
Ecco le statistiche dello #SportellOnline-Amsi-UXU-UMEM;
-Più del 45% di aumento delle richieste di medici specialisti e infermieri all’Amsi da tutte le regioni italiane;
-Più di 5 richieste alla settimana per informazioni all’Amsi da parte dei medici italiani per andare a lavorare all’estero;
-Più di 10 richieste di informazioni che arrivano all’Amsi ogni settimana da parte di medici, infermieri, psicologi, dentisti stranieri sui requisiti e riconoscimento dei titoli per poter esercitare in Italia:
-Più di 1500 medici e infermieri stranieri, negli ultimi 3 anni, che si trovano già in Italia e stanno cercando di superare l’esame di riconoscimento;
-Più di 4mila medici ed infermieri ucraini che sono arrivati in Italia dopo l’inizio della Guerra ;il 90% sono donne;
-Più di una notizia al giorno per rischio di chiusura di una struttura sanitaria pubblica o pronto soccorso ,e dimissioni di medici e infermieri ,sui giornali;
-Più di una sollecitazione al giorno che invita a trovare soluzioni urgenti e non solo parole e promesse;
-Nonostante tutto il 90% delle domande e disponibilità dei medici ed infermieri ucraini sono senza risposte ancora.
«Queste sono cifre alle quale cerchiamo di dare risposte e mettere in contatto offerte-richieste sotto forma di volontariato, con grandi sacrifici e a titolo gratuito per poter dare un aiuto a tutti e per una sanità italiana sempre migliore. I professionisti della sanità italiani e di origine straniera si sentono abbandonati dalle istituzioni e per questo il 50% di loro non è motivato e non è sereno per il suo futuro e quello del SSN» spiega il Presidente dell’Amsi e di Uniti per Unire Foad Aodi, già quattro volte consigliere dell’OMCEO di Roma.
«Per fare una pratica di riconoscimento di un titolo ottenuto all’estero ci vuole da un anno e mezzo a due anni. Non abbiamo mai ricevuto una risposta o disponibilità di confronto da parte del Ministro della Salute Speranza. Ormai non facciamo più appelli, richieste e proposte perché c’è un muro “politico” nei nostri confronti ,nonostante il nostro impegno quotidiano per la sanità italiana. Infine ringrazio tutte le regioni italiane che hanno dimostrato grande disponibilità nei nostri confronti ma senza la soluzione a livello nazionale e dal Governo italiano continueremo ad avere sempre le stesse criticità».