La celiachia è ormai considerata una malattia cronica che costringe chi ne soffre ad escludere rigorosamente il glutine dalla sua dieta. «Ad un anno dall’entrata in vigore del nuovo protocollo diagnostico e confrontando i dati nel triennio 2014-2016 emerge un incremento delle diagnosi di celiachia più spinto, forse favorito dalla maggiore sensibilizzazione ma anche dai nuovi […]
La celiachia è ormai considerata una malattia cronica che costringe chi ne soffre ad escludere rigorosamente il glutine dalla sua dieta. «Ad un anno dall’entrata in vigore del nuovo protocollo diagnostico e confrontando i dati nel triennio 2014-2016 emerge un incremento delle diagnosi di celiachia più spinto, forse favorito dalla maggiore sensibilizzazione ma anche dai nuovi indirizzi scientifici. Nel 2016 il numero totale delle nuove diagnosi è stato di 15.569, oltre 5.000 diagnosi in più rispetto all’anno precedente». Questi i dati contenuti nella Relazione annuale sulla celiachia del Ministero della Salute sui dati 2016 inviata al Parlamento.
«Il Ministero della Salute è fortemente impegnato in tema celiachia attraverso un costante e laborioso lavoro di collaborazione con le Regioni e le Provincie Autonome. In particolare, quest’anno, sono stati realizzati diversi interventi mirati a garantire il celiaco durante il percorso diagnostico, condividendo con le Regioni i requisiti tecnici, professionali ed organizzativi minimi per l’individuazione dei presidi sanitari deputati sul territorio alla diagnosi di celiachia. Questa iniziativa è stata affiancata da un laborioso e articolato lavoro tecnico-legislativo di adeguamento normativo ai fini della tutela della vulnerabilità dei celiaci anche sul piano alimentare», si legge sul sito del Ministero.
Dalla mappatura epidemiologica risultano diagnosticati in Italia 198.427 celiaci. La malattia celiaca risulta interessare più le donne (138.902) che gli uomini (59.525). Il nuovo decreto sull’assistenza sanitaria integrativa anche per i prodotti alimentari destinati ai celiaci (DM del 17 maggio 2016) prevede che oggi l’unica tipologia di alimenti senza glutine erogabile gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale ai celiaci sia quella identificabile in etichetta dalla dicitura “senza glutine” accompagnata dall’indicazione “specificamente formulato per persone intolleranti al glutine” oppure, in alternativa, “senza glutine” accompagnata dall’indicazione “specificamente formulato per celiaci” e inserita nel Registro Nazionale dei prodotti senza glutine, consultabile sul sito del Ministero della Salute.