«Non possiamo che apprezzare i riferimenti alla Sanità e alle priorità che il nuovo Governo intende affrontare indicate dal primo ministro Giuseppe Conte nel suo discorso programmatico. Indicazioni condivisibili, che necessitano di reali ricadute e strumenti di attuazione finalmente efficaci» commenta Guido Quici, presidente del sindacato dei medici CIMO. «La partita del futuro e della […]
«Non possiamo che apprezzare i riferimenti alla Sanità e alle priorità che il nuovo Governo intende affrontare indicate dal primo ministro Giuseppe Conte nel suo discorso programmatico. Indicazioni condivisibili, che necessitano di reali ricadute e strumenti di attuazione finalmente efficaci» commenta Guido Quici, presidente del sindacato dei medici CIMO.
«La partita del futuro e della salute nel nostro Paese si gioca sul mantenimento dell’universalismo delle cure e sul principio di equità già stabiliti dalla legge 833 del 1978, cui si deve aggiungere oggi una seria valorizzazione del capitale umano, dei professionisti che ogni giorno sostengono il funzionamento del Sistema Sanitario Nazionale».
«Tra i primi interventi per la sostenibilità del sistema è necessario che anche nella spesa sanitaria territoriale, verso la quale negli ultimi anni sono passate maggiori risorse finanziarie a discapito della spesa ospedaliera, siano implementati standard di gestione e controllo almeno paragonabili a quelli applicati nelle aziende ospedaliere. Sul tema della rescissione dei legami tra politica e sanità non possiamo che sottoscrivere, anche se è un capitolo che molti governi hanno programmato di affrontare: ora è il momento di farlo davvero».
«Le approfondite analisi rese note dal Rapporto GIMBE – continua Quici – dimostrano la necessità di vere politiche finalizzate a un nuovo investimento nella sanità, troppo spesso fino ad oggi considerata solo un “costo” e non un “fattore produttivo” capace di generare, con un assetto più organizzato e gestito, un valore sia per gli operatori del settore che per gli utenti-cittadini. Un banco di prova può già essere la capacità di questo Governo di rendere effettiva la realizzazione del Piano per le cronicità, tenuto conto non solo dell’età media in aumento in Italia e del fatto che le patologie croniche stanno crescendo a una velocità doppia rispetto all’aumento delle aspettative di vita, ma anche che le nuove generazioni hanno uno stile di vita che prefigura un’evoluzione negativa delle loro condizioni di salute in età avanzata».
«Su questi e altri temi, come già espresso al Ministro della Salute Giulia Grillo nei giorni scorsi, da CIMO verrà al Governo la massima collaborazione e attenzione purché si lavori attraverso piani concreti e precise scadenze» conclude Quici.