Ha preso il suo avvio questa mattina la Commissione paritetica per la revisione del sistema di classificazione professionale, organismo previsto dall’articolo 12 del Ccnl relativo al personale del comparto sanità, triennio 2016–2018. «Nursing Up c’era – si legge in una nota – unico sindacato di categoria presente, e vigilerà per salvaguardare i diritti degli infermieri […]
Ha preso il suo avvio questa mattina la Commissione paritetica per la revisione del sistema di classificazione professionale, organismo previsto dall’articolo 12 del Ccnl relativo al personale del comparto sanità, triennio 2016–2018.
«Nursing Up c’era – si legge in una nota – unico sindacato di categoria presente, e vigilerà per salvaguardare i diritti degli infermieri italiani, affinché venga scritta una nuova importante pagina nella trentennale storia verso la valorizzazione professionale».
«Per gli infermieri pretendiamo un cambio di marcia: siamo qui per difendere i loro interessi, facendoci baluardo a difesa delle competenze della nostra categoria. Una categoria che attende da lungo tempo la revisione del sistema di classificazione professionale del personale del Servizio Sanitario Nazionale. E la Commissione paritetica che parte oggi avrà proprio il compito di individuare le soluzioni più idonee a garantire l’ottimale bilanciamento delle esigenze organizzative e funzionali delle aziende ed enti sanitari con quelle di riconoscimento e valorizzazione della professionalità dei dipendenti». Così Antonio De Palma, presidente Nursing Up, commenta l’apertura dei lavori in Aran questa mattina.
Ricordiamo che l’organismo avrebbe dovuto essere istituito presso l’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) entro trenta giorni dalla sottoscrizione del contratto, datata 21 maggio 2018, e quindi avrebbe dovuto concludere i suoi lavori entro il mese di luglio dello scorso anno.
«A questo punto auspichiamo, per il bene degli infermieri italiani, che sia finalmente giunto il momento che tanto attendevamo: tutta la comunità professionale aspetta il rilancio delle cosiddette competenze avanzate e – conclude De Palma – che il processo di innovazione venga finalmente portato a compimento il più presto possibile per adeguare l’inquadramento degli infermieri a quello vigente negli altri Paesi europei, dove emigrano i nostri giovani professionisti sanitari freschi di laurea, nonostante la drammatica carenza di organico del Ssn, che, lo ribadiamo ancora una volta, registra un’emorragia mai sanata di professionisti che ammonterà a breve a circa 90mila unità».