Il Comitato Cura Domiciliare era pronto a lanciare un referendum popolare per la riforma della sanità territoriale: «Speriamo non ce ne sia bisogno, ma ora va sigillato il protocollo per le cure precoci, perché è evidente che questa manovra nasce dalla nostra battaglia che siamo fieri di aver portato avanti», ha sottolineato Grimaldi
Le cure domiciliari incentrate sulla telemedicina, il costante monitoraggio del paziente, l’individuazione della miglior terapia possibile e l’agire immediato, sono dal marzo 2020 il cuore del lavoro del Comitato Cura Domiciliare Covid-19. Il Ministero della Salute, secondo quanto comunicato, ha in programma una vasta manovra di intervento sulla sanità territoriale e le cure domiciliari, con un intervento da 4 miliardi di euro.
«È una bella sensazione ricevere dal Ministero della Salute la conferma di aver agito davvero bene – ha dichiarato il presidente del Comitato Erich Grimaldi – come testimonia la decisione del Governo, in particolare del Ministro Speranza, di porre le Cure Domiciliari al centro delle prossime manovre del suo dicastero, ora ci aspettiamo che questa manovra ovviamente inclusa anche le cure per il Covid-19».
A settembre il Comitato Cura Domiciliare era pronto a lanciare un referendum popolare per la riforma della sanità territoriale. «Speriamo non ce ne sia bisogno, ma ora va sigillato il protocollo per le cure precoci, perché è evidente che questa manovra nasce dalla nostra battaglia che siamo fieri di aver portato avanti», ha concluso Grimaldi.
«Sarei felice di vedere replicato il modello della rete creata dal nostro Comitato», ha detto la portavoce Valentina Rigano, «ora attendiamo la conferma della prossima riunione al Ministero, come ci è stato preannunciato a fine luglio, quando abbiamo inviato una dettagliata relazione sul funzionamento della rete Cura Domiciliare Precoce, creata da Grimaldi e formata da seri professionisti che auspichiamo vengano finalmente coinvolti».