L’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) annuncia l’apertura dei lavori del Congresso per il 22 giugno a Roma presso la Clinica Ars Medica a cui parteciperanno professionisti della sanità, italiani e di origine straniera. Un congresso accreditato con Ecm per tutte le professioni. Nella parte scientifica si discuterà di traumatologia sportiva e cure […]
L’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) annuncia l’apertura dei lavori del Congresso per il 22 giugno a Roma presso la Clinica Ars Medica a cui parteciperanno professionisti della sanità, italiani e di origine straniera. Un congresso accreditato con Ecm per tutte le professioni.
Nella parte scientifica si discuterà di traumatologia sportiva e cure mediche, chirurgiche e riabilitative, con relatori e moderatori internazionali di varie specializzazioni (medici sportivi e federali, fisiatri, ortopedici, neurologi, cardiologi, neurochirurghi, fisioterapisti) per intensificare la collaborazione tra specialisti, la tutela della salute e intensificare la prevenzione. Il congresso punterà anche sull’importanza della medicina sportiva e delle visite agonistiche con l’invito a combattere il razzismo e le discriminazioni nello sport e negli stadi, un fenomeno che è aumentato più del 30% negli ultimi 3 anni in una società governata sempre di più dalla paura e dai pregiudizi nei confronti dei diversi.
«Il nostro impegno con l’Amsi è iniziato nel 2000 e prosegue in modo continuo e costante sia nell’aggiornamento professionale (abbiamo organizzato più di 650 convegni e congressi in 18 anni) sia nella difesa del diritto alla salute affrontando tutte le problematiche del SSN e di attualità come la carenza dei medici, il fenomeno delle aggressioni e discriminazioni nei confronti dei professionisti della sanità di origine straniera (registrato un aumento di violenza fisica e verbale del 40% negli ultimi 3 anni) la circoncisione, la fuga dei medici e il dilagare della medicina difensiva» dichiara il Fondatore dell’Amsi Foad Aodi nonché membro della Commissione Fnomceo “Salute Globale” anticipando alcuni dati che saranno presentati al congresso.
Ad esempio, da gennaio 2018, sono stati richiesti 350 medici sportivi da tutte le regioni italiane per affrontare l’aumento delle richieste delle squadre di calcio e non delle visite sportive agonistiche. «La visita specialistica medico sportiva resta l’unico momento di medicina Preventiva obbligatorio in Italia con un ottimo rapporto costi benefici – dichiara il Professor Carlo Tranquilli, Presidente del CR Regionale LAZIO della Federazione Medico Sportiva Italiana – CONI – . Si sottolinea la necessità della mediazione linguistica/culturale nella pratica della medicina dello sport esercitata a favore di atleti stranieri con difficoltà anamnestiche e necessità di accertamenti supplementari non contemplati nel protocollo di base. La stragrande maggioranza dei giovani atleti migranti di origine straniera che si fa visitare da medici dello sport non hanno mai fatto un accertamento medico soprattutto in ambito sportivo. È un’occasione per rimarcare il ruolo professionale dello specialista in Medicina dello sport – continua – anche per il problema dell’evasione delle visite di accertamento di idoneità sportiva. Lotta all’abusivismo dilagante da parte di sanitari non qualificati e non autorizzati, nell’interesse degli atleti e del regolare svolgimento delle gare. Inoltre, non ultima è l’importanza dell’attuazione di corretti interventi di primo soccorso sportivo con l’utilizzo del defibrillatore (PSSD) della FMSI nell’ambito della sicurezza dei campi da gioco».