Un nuovo protocollo sperimentale misura la capacità orgasmica nelle donne in menopausa. Il primo orgasmo, per alcune donne, è dopo i 50 anni. Se ne parla al Congresso nazionale della Società italiana di Endocrinologia in corso a Roma
L’attrice britannica Kristin Scott Thomas ha rivelato in un’intervista che a 50 anni si sente più seducente di trent’anni fa. E se in Scozia il parlamento in queste ore discute una legge per favorire il sostegno alle donne in menopausa in ambiente lavorativo, in Italia, il tema rimane ancora un tabù.
Eppure, la menopausa, nonostante i cambiamenti che comporta, può rappresentare un periodo della vita estremamente appagante. Al punto che “il primo orgasmo, per alcune donne, arriva per la prima volta solo con la menopausa” sostengono gli endocrinologi, riuniti in questi giorni al Congresso nazionale della Società italiana di Endocrinologia, in una sessione dedicata al tema Ormoni e Sessualità condotta dal prof. Emmanuele A. Jannini, ordinario di Endocrinologia e Sessuologia Medica dell’Università di Tor Vergata di Roma. “La sessualità femminile è una funzione, diversa da donna a donna, estremamente psico-dipendente quanto ormono-dipendente, che deve essere analizzata e valutata nel suo complesso con un approccio sistemico, che tiene conto dei diversi fattori come stili di vita, contesto sociale, economico, oltre che allo stato fisiologico della persona” ricorda Il prof. Jannini che sta conducendo uno studio sul tema, assieme ai colleghi ginecologi, proprio sulla percezione del piacere e il legame di questo con la menopausa.
La menopausa, quindi, può raffigurare il momento della rivincita personale, anche dal punto di vista della sessualità. Se ancora troppe vivono la menopausa come una perdita, un lutto, molte donne ultracinquantenni si sentono invece più sicure, si conoscono meglio e hanno raggiunto un’autonomia professionale ed economica e ridotto l’impegno nei confronti dei figli. La differenza la fa lo stile di vita, il trattamento ormonale sostitutivo, le terapie non ormonali come l’ospemifene, ma anche la vita di relazione.
Il gruppo del Prof. Jannini ha messo a punto un nuovo strumento psicometrico validato che misura l’intensità dell’orgasmo. “Con l’orgasmometro si determina non solo la presenza dell’orgasmo femminile, ma la sua intensità – segnala il Professore – e ci permette di correlare l’orgasmo con l’invasività della menopausa nella vita della donna”.
Ma non bisogna sottovalutare la situazione, avvertono gli endocrinologi, unendosi a un impegno da sempre sostenuto dai ginecologi. La menopausa è un momento fisiologico della vita che coincide con il termine della sua fertilità. Rappresenta, quindi, un periodo di scombussolamento ormonale, di trasformazione, che se vissuto male, può provocare problemi alla salute e alla sessualità della donna. Cambiano gli ormoni, l’ovaio non produce più gli estrogeni e la vagina è meno capace di rispondere agli stimoli in maniera istantanea. Tra i nemici principali della sessualità in menopausa è l’atrofia vulvo-vaginale. A soffrirne, riferisce il professor Jannini, è circa il 50% delle donne. Per loro la possibilità di provare piacere durante il rapporto è molto remota; al contrario c’è dispareunia (il dolore durante un rapporto sessuale), secchezza vaginale, perdita di elasticità e prurito.
È importante, quindi, prepararsi in tempo all’arrivo della menopausa facendo attenzione ai primi campanelli d’allarme, segnalandoli al proprio ginecologo ed endocrinologo. Intervenire è possibile per risolvere disturbi che possono ostacolare quella che per molte donne è considerata una seconda rinascita. Aggiungendo agli obiettivi ben noti (ad es. eliminazione o riduzione di dolore, vampate, depressione, perdita della memoria e osteoporosi) uno nuovo ma vecchio come il mondo: la (ri)scoperta dell’orgasmo.