«Attenzione a sottovalutare un virus di cui ancora si conosce poco». L’allarme arriva dal professore Pierfrancesco Belli, Presidente della Commissione Rischi ed Etica Sanitaria di Incer Institute, e membro del Comitato di Indirizzo e Controllo dell’agenzia Regionale di Sanità Toscana. «È di pochissimi giorni fa l’annuncio che nell’area dell’hinterland fiorentino e pratese arriveranno 2.500 cittadini […]
«Attenzione a sottovalutare un virus di cui ancora si conosce poco». L’allarme arriva dal professore Pierfrancesco Belli, Presidente della Commissione Rischi ed Etica Sanitaria di Incer Institute, e membro del Comitato di Indirizzo e Controllo dell’agenzia Regionale di Sanità Toscana.
«È di pochissimi giorni fa l’annuncio che nell’area dell’hinterland fiorentino e pratese arriveranno 2.500 cittadini della Repubblica cinese residenti in Toscana. La notizia ha generato molto clamore tra la cittadinanza locale sicuramente perché in televisione e nei media nazionali è stato più volte sottolineato la estrema pericolosità di questa infezione che ha già causato ad oggi oltre 75 mila contagiati e 2009 morti. I cittadini cinesi residenti nell’hinterland fiorentino e pratese provengono da Zhejiang, una delle province cinesi più soggette al contagio in quanto gli ultimi dati provenienti dalla Cina riferiscono che Zhejiang è la quarta su 34 province della Cina con il maggior numero di contagiati di 1,173 persone cinesi e che al 3 febbraio era la seconda con 724 casi di contagio» spiega il professor Belli.
«Sicuramente in questo contesto di allarme estremo, tale notizia può aver generato una grande sfiducia verso organizzazioni sanitarie sia locali che Internazionali come il WHO. Infatti lo stesso WHO ha ammesso di aver fatto una valutazione errata in quanto per diversi giorni non ha alzato il livello di allarme a livello alto, mantenendo invece il livello moderato. Chiaramente questi evidenti errori di sottovalutazione di prevenzione dei rischi fanno sì che le misure organizzative successivamente adottate risultino agli occhi dei cittadini insufficienti. Indubbiamente, se andiamo a valutare le diverse raccomandazioni rivolte dalle autorità regionali, nazionali, internazionali, notiamo una confusione, una non chiarezza per esempio nelle procedure da mettere in atto per la prevenzione del contagio: indicate da Epicentro (ISS), da ISS, ARS Toscana, OMS /WHO; Ministero Salute, Regione Toscana con asserzioni come: “è sufficiente lavarsi le mani “, o anche “oltre a lavarsi le mani utilizzare alcool per la disinfezione”».
«Oltretutto lo stesso WHO conferma che le misure di prevenzione attuata dallo Stato italiano, cioè quella di utilizzare degli scanner termici da parte degli aeroporti sono inutili, in quanto l’aumento della temperatura corporea qualora presente non è in grado di poter identificare un individuo affetto solo da iperpiressia – sintomo comune a cause diverse, da un individuo che non avendo sintomi arriva all’aeroporto senza aumento della temperatura corporea, ma ha già nel suo organismo il virus, cioè il virus è in incubazione per cui ancora non presenta sintomi, ma è già contagiato. Questa affermazione viene direttamente dal WHO (Key considerations for repatriation and quarantine of travellers in relation to the outbreak of novel coronavirus 2019-nCoV, 11 February 2020). Altro aspetto fondamentale è che le stesse istituzioni confermano che il virus non è ancora ben conosciuto e studiato, quindi ovviamente le strategie preventive non possono essere di per se stesse efficaci. Pertanto in sintesi la cittadinanza non riesce a comprendere come mai le persone che sono state rimpatriate dalla nave Diamond Princess in Giappone oppure dalla provincia cinese di Zhejiang sono state poste sotto osservazione per diverse settimane (dalla caserma della Cecchignola a Roma, dall’isolamento del ragazzo diciassettenne rimpatriato dalla Cina pochi giorni fa, ma ancora sotto osservazione alla Cecchignola) mentre la regione Toscana permette addirittura che i cittadini di ritorno dalle aree a rischio di contagio da Coronavirus siano sottoposti a semplici misure di autoisolamento, cioè una autonoma e autogestita quarantena su base volontaria al proprio domicilio. Ciò è totalmente contraddittoria rispetto alle misure applicate per i casi mediatici che noi conosciamo dove le persone invece sono passate attraverso settimane e settimane di osservazione nei centri militari e alla Cecchignola a Roma».
«Comunque cerchiamo di essere fiduciosi – conclude Belli – anche se l’aggiornamento di oggi ci rende ancora più sconcertati in quanto successivamente ai nuovi casi riconosciuti di Coronavirus l’Assessore sanità Lombardo Giulio Gallera emette una direttiva alla popolazione locale così riportante: «Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d’Adda, di Codogno e di Casalpusterlengo, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali”, imponendo “tre ordinanze provvisorie e precauzionali” per la chiusura di scuole, bar, ristoranti, locali pubblici in generale (discoteche, sale da biliardo) e uffici comunali per l’emergenza sanitaria” nelle località di provenienza delle persone contagiate».