La presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici Nausicaa Orlandi: «Ci sono anche molti Chimici e Fisici in prima linea in questa battaglia, professionisti che operano in ambito ospedaliero e sanitario che necessitano ancora oggi di adeguate protezioni da parte dello Stato»
La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici (FNCF), insieme agli altri venti ordini professionali, si appella nuovamente al Governo per effettuare un intervento che preveda nella conversione del decreto-legge e nei decreti attuativi misure specifiche a sostegno di Chimici e Fisici e di tutti i liberi professionisti che, al pari degli altri lavoratori autonomi ed imprese, si troveranno in grande difficoltà nei prossimi mesi, visto l’aggravarsi della situazione economica, dei mercati e del mondo del lavoro.
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«Chimici e Fisici insieme a tutti gli altri liberi professionisti sono direttamente coinvolti dall’emergenza sanitaria in atto, coinvolti in quanto presenti al loro posto di lavoro al servizio di cittadini e Stato, e coinvolti perché i futuri scenari sanitari ed economici li vedranno ulteriormente in difficoltà», dichiara il Presidente FNCF, Nausicaa Orlandi. «I mesi che verranno saranno difficilissimi, sul fronte della tenuta della nostra economia e delle ricadute sul mondo del lavoro. Per questo motivo, non possiamo rischiare che un universo di competenze come quello costituito dai professionisti ordinistici sia sacrificato perché non adeguatamente sostenuto dallo Stato e abbandonato a sé stesso. Mi riferisco in particolare ai liberi professionisti che in quanto lavoratori autonomi sono tra i più esposti e quelli ad oggi esclusi dalle misure di tutela adottate dal Governo».
Il Presidente Orlandi ricorda inoltre che la tutela della salute collettiva è parte integrante del Dna di Chimici e di Fisici in tutti gli aspetti, proprio per le alte competenze che hanno su settori ad alto impatto e ricadute sulla salute, sull’alimentazione e sull’ambiente. «Il bene pubblico e delle generazioni future sono al centro del nostro impegno. Per questo – stante l’emergenza sanitaria in atto – confermiamo ancora una volta l’indispensabilità dei nostri professionisti con le loro competenze in ambito di sanificazione, produzione disinfettanti, produzione farmacologica, analisi cliniche, dispositivi medici, dispositivi di protezione individuale, sicurezza alimentare, salute ed igiene sul lavoro, gestione rifiuti e gestione impianti. Chiediamo pertanto al Governo misure forti di sostegno e coinvolgimento di Chimici e Fisici».
Proprio per far fronte comune per i liberi professionisti, le professioni ordinistiche si rivolgono in maniera unitaria al Capo del Governo chiedendo di essere parte attiva nella definizione delle misure per contrastare l’emergenza e di poter accedere a tutti gli strumenti di tutela del lavoro e della salute, dai quali sono stati sin qui esclusi.
«Ci sono anche molti Chimici e Fisici in prima linea in questa battaglia, professionisti che operano in ambito ospedaliero e sanitario, esposti direttamente al rischio di contagio, e che necessitano ancora oggi di adeguate protezioni da parte dello Stato. Il loro numero è troppo esiguo. Abbiamo bisogno di un intervento urgente da parte del Governo nell’ambito del SSN per inserire ulteriori figure professionali Chimici e Fisici determinanti nel fronteggiare l’emergenza sanitaria da Coronavirus».
Il 24 marzo, le Professioni Ordinistiche Italiane, aderenti al Comitato Unitario Professioni (CUP, alla Rete Professioni Tecniche (RPT) e l’Ordine dei Commercialisti, hanno scritto una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per informarlo della loro intenzione di procedere in maniera decisa per affrontare la grave emergenza sanitaria causata dal Covid-19, mantenendo e consolidando un rapporto unitario per elaborare iniziative e proposte che consentano al più presto al Paese di recuperare a pieno regime le proprie attività ed ai propri iscritti di superare questa fase di emergenza che, purtroppo, rischia di protrarsi a lungo con gravi conseguenze.