di Paolo Becherucci (Presidente della Società Italiana di Cure Primarie Pediatriche) e di Giovanni Cerimoniale
La diffusione inarrestabile della tecnologia digitale sta avendo un evidente impatto sociale determinando profondi cambiamenti nella vita delle famiglie. L’interesse nei confronti dei dispositivi elettronici (smartphone, tablet, personal computer, televisione e videogiochi) inizia in età sempre più precoce e le reali implicazioni di questo fenomeno non sono state ancora completamente valutate, tuttavia stanno emergendo evidenze che giustificano preoccupazioni riguardo al loro utilizzo nei primi anni di vita. È infatti nota la grande plasticità cerebrale nelle fasi precoci dello sviluppo e quindi i rischi e i benefici derivanti da qualsiasi esposizione ambientale.
La Società Italiana di Cure Primarie Pediatriche, sempre in prima linea nella cura e nelle valutazioni di una crescita sana ed equilibrata, evidenzia che è necessario ricordare,soprattutto nelle prime fasi della vita, che sono fondamentali le interazioni dirette dei bambini con i genitori e il mondo che li circonda, indispensabili al fine di garantire un sano sviluppo a livello cognitivo, emotivo e relazionale.
Inoltre, esistono rischi per la salute psico-fisica dei bambini associati ad un uso precoce ed eccessivo delle tecnologie digitali come l’aumento dei casi di obesità, dei disturbi osteo-articolari, delle malattie cardiovascolari e del diabete di tipo 2, conseguenti all’immobilità a cui l’uso dei dispositivi digitali costringe. L’utilizzo eccessivo è stato correlato anche alla comparsa di disturbi del sonno e disturbi socioemozionali quali comportamenti aggressivi, ansia e irritabilità oltre che a disturbi visivi.
Va ricordato, inoltre, che lo smartphone e i telefoni cellulari emettono radiazioni elettromagnetiche e il loro utilizzo potrebbe essere responsabile dello sviluppo di tumori cerebrali. Una particolare attenzione deve infine essere posta sui rischi di sviluppo della dipendenza digitale, considerata oggi come una delle dipendenze più comuni tra gli adolescenti. Molti ragazzi (più del 50 % in una recente ricerca effettuata in Nord Italia), tengono il cellulare acceso 24 ore su 24. Lo studio Net Children Go Mobile, progettato dalla Commissione Europea per valutare le modalità di utilizzo di Internet da parte di un campione di ragazzi di età compresa tra 9 e 16 anni, ha messo in evidenza che più del 60 % di essi ha un profilo su un social network, (nel 32% dei casi completamente pubblico) e che il 6% di essi si è sentito turbato da qualche esperienza online.
Ma non solo ...I dati presentati dall’Istat e commentati dalla SICuPP in numerosi documenti prodotti fanno leggere una forte impennata dell’utilizzo del cellulare e della fruizione su internet da questo dispositivo a discapito di quella che un tempo era la tv di vecchia generazione e il computer. Tutto ciò accadeva già prima del lock down.
Tra le diverse tecnologie, presenti ormai in quasi tutte le case, quelle preferite dai bambini sono il cellulare o lo smartphone dei genitori (35,5%) e il tablet (25,2%) che viene utilizzato in particolare dai 3 anni in poi. Questi due dispositivi hanno sostituito la televisione che è preferita solo dal 18,6% dei bambini, mentre i videogiochi (0,7%) e il computer (3,2%) restano ancora di uso molto limitato.
Sempre secondo i dati Istat riferiti al 2018 l’85% degli adolescenti tra 11 e 17 anni usa quotidianamente il telefonino, il 72% naviga su internet tutti i giorni, percentuale che solo 4 anni fa era del 56% e tra i maschi e le femmine queste ultime sono le utilizzatrici più incallite (l’87,5% usa il telefono tutti i giorni). L’accesso a internet è fortemente trainato dagli smartphone, solo il 27% si connette dal pc, percentuale che nel 2014 era del 40%. Inoltre, circa il 60% dei ragazzi controlla lo smartphone come prima cosa appena svegli e come ultima cosa prima di addormentarsi. Il 63% (tra 14 e 19 anni) usa lo smartphone a scuola durante le lezioni; il 50% dichiara di trascorrere dalle 3 alle 6 ore extrascolastiche al giorno con lo smartphone in mano. E oggi cosa accade?
Il periodo di lockdown, imposto per la necessità di arginare la diffusione dell’epidemia da coronavirus, ha creato un grande disagio per tutti ed una ancor maggiore sofferenza nei bambini privati per lunghi mesi di quei contatti sociali indispensabili per garantire loro un sano sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale. I dispositivi digitali hanno indubbiamente rappresentato una risorsa per mantenere i rapporti comunicativi, utilizzati anche in ambito scolastico ai fini didattici; tuttavia è evidente che tale situazione ha contribuito ad accentuarne i rischi di un uso inappropriato.
Diventa pertanto fondamentale che gli operatori che si occupano dell’infanzia ed in particolare i Pediatri di Famiglia, grazie al loro rapporto continuativo e fiduciario con i genitori, affrontino con loro queste problematiche essendo i genitori i mediatori principali del rapporto dei più piccoli con le tecnologie digitali e siano consapevoli delle conoscenze, attitudini e pratiche al riguardo dei propri figli.
Per far fronte a questa esigenze la SICuPP ha organizzato un webinar rivolto ai medici pediatri, ai genitori e agli insegnati tutti attori principali del processo di crescita sana dei bambini e degli adolescenti. Il titolo richiama la mission attorno alla quale ruota l’incontro: “Il Coronavirus e i bambini: i danni collaterali, come affrontarli” proprio perché i pediatri presenteranno le soluzioni per porre riparo ad un’esposizione smodata, senza creare allarmismi o demonizzare l’evoluzione tecnologica.
Esistono, infatti, anche chiari benefici derivanti delle tecnologie digitali che dipendono dall’età in cui i bambini iniziano a usarle, dal modo in cui vengono utilizzate, per quanto tempo e dalla qualità delle applicazioni. L’utilizzazione della televisione, dello smartphone e del tablet in modo appropriato e condiviso con i genitori, sono utili per il divertimento, lo svago e per lo sviluppo di alcune competenze nei bambini, ad esempio nell’ambito della coordinazione visuo-motoria e possono anche stimolare la creatività aiutandoli a sviluppare destrezze digitali e capacità di problem solving.
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