Secondo l’europarlamentare della Lega l’app di tracciamento scelta dal governo «rischia di trasformarsi in uno strumento pericoloso per la tutela della privacy dei cittadini»
«La app Immuni, scelta dal Governo italiano come tracciamento anti-Covid 19, rischia di trasformarsi in uno strumento pericoloso per la tutela della privacy dei cittadini. Per questo occorre estrema chiarezza sulle modalità d’impiego del sistema, un confronto serio in Parlamento e l’intervento del Garante nella gestione dei dati sensibili, sulla cui raccolta, conservazione e proprietà sappiamo ancora ben poco». Lo afferma l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti, che a Bruxelles si occupa del dossier sulla digitalizzazione della Sanità, a proposito della app di ‘contact tracing’ Immuni, scelta dal Governo italiano per contenere la diffusione della pandemia da Covid-19.
«Non possiamo barattare la sicurezza dei dati personali, soprattutto sanitari, con delle paventate esigenze di sanità pubblica senza prima avere tutte le garanzie circa l’affidabilità del sistema» continua Regimenti, che sottolinea come sia «estremamente importante la massima trasparenza nella gestione tecnica di Immuni».
«Ad oggi – aggiunge l’europarlamentare leghista – di Immuni sappiamo solo che la licenza d’uso sul software è concessa gratuitamente dalla società per azioni milanese Bending Spoons, scelta fra le oltre 300 offerte dal Governo. Non è noto, ad esempio, il tipo di cloud da utilizzarsi, né, quindi, in che termini questa applicazione sarà collegata ai colossi Google e Apple, con il rischio che i dati possano finire sui server di multinazionali straniere. E non si sa neanche – conclude – dove saranno ubicati i server e quali saranno le politiche di conservazione e cancellazione dei dati profilati».