«Sarebbe opportuno muoversi per tempo e, ove possibile, verificare anche lo stimolo ad una produzione vaccinale autonoma del Paese da parte di aziende farmaceutiche italiane» sottolineano i due deputati di Italia Viva
«Stiamo imparando sulla nostra pelle che i virus vanno sconfitti giocando d’anticipo. Abbiamo presentato un’interrogazione al ministro per la Salute chiedendo di anticipare la campagna vaccinale 2020-2021 sull’influenza allargando anche la quota generazionale con la previsione dell’abbassamento del limite di età. La riteniamo una misura necessaria per due ordini di motivi. Il primo è legato all’emergenza sanitaria in corso a causa del virus Sars-Cov 2 che rende indispensabile organizzare in modo capillare e con un largo anticipo la campagna vaccinale tenendo presenti le difficoltà estreme per gli anziani di potersi recare negli ambulatori e nelle strutture delle Asl per vaccinarsi. Il secondo è dovuto al fatto che l’Italia non ha una sua capacità autonoma di produzione dei vaccini antinfluenzali e deve necessariamente rivolgersi a multinazionali estere per gli approvvigionamenti. Operazione molto più complessa, adesso, poiché l’emergenza coronavirus sta già spingendo diversi Paesi, in particolare quelli dell’emisfero australe, che stagionalmente hanno l’epidemia anticipatamente rispetto alle nostre aree, a richiedere maggiori scorte di vaccini anche perché intendono allargarne le coperture di popolazione rispetto agli anni precedenti. Il rischio è di rimanere noi senza. L’invito al governo di farsi trovare pronto per questa evenienza, formulato anche dalla Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) non sia sottovalutato». Queste le parole dei deputati di Italia Viva Michela Rostan e Vito De Filippo.
«Viste le difficoltà evidenziate nelle forniture di Dpi, ventilatori o attrezzature sanitarie in genere – hanno proseguito Rostan e De Filippo – sarebbe opportuno muoversi per tempo e, ove possibile, verificare anche lo stimolo ad una produzione vaccinale autonoma del Paese da parte di aziende farmaceutiche italiane. Lo riteniamo un passo fondamentale per prepararci alle nuove sfide che la natura ci lancia assieme, ovviamente, all’incremento dei fondi per la ricerca».