«In diverse regioni italiane il rapporto tra numero di psicologi impegnati nel servizio sanitario e potenziali richiedenti aiuto è assolutamente sproporzionato. Bisogna impiegare tutte le risorse possibili per colmare questo gap» sottolineano Michela Rostan e Giuseppina Occhionero, deputate di Italia Viva
«Occorre garantire adeguato sostegno psicologico alla più ampia fascia di popolazione possibile, a partire dalle persone che hanno maggiormente sofferto il lockdown, se vogliamo che la Fase 2 riesca concretamente a far ripartire il nostro Paese. Sono tanti i segnali d’allarme registrati in questi giorni dagli esperti tra la popolazione: stati d’ansia, insonnia, paura d’uscire, stati d’angoscia legati alla mancanza di stabilità. Per molti nostri concittadini l’isolamento è stato traumatico e dobbiamo necessariamente farci carico di difendere il capitale umano prima ancora di quello economico. In diverse regioni italiane il rapporto tra numero di psicologi impegnati nel servizio sanitario e potenziali richiedenti aiuto è assolutamente sproporzionato. Bisogna impiegare tutte le risorse possibili per colmare questo gap». Lo hanno dichiarato Michela Rostan e Giuseppina Occhionero, deputate di Italia Viva .
«Sarebbe un grave errore – proseguono Rostan e Occhionero – pensare che con un semplice decreto tutti possono ritornare alla vita di prima senza alcuna conseguenza. Ci riferiamo in particolar modo a chi ha perso i propri cari senza nemmeno poterli salutare, agli anziani, agli studenti che hanno dovuto interrompere bruscamente l’attività scolastica, ai bambini che d’improvviso non hanno più frequentato i nidi e le scuole materne, a quanti hanno perso il posto di lavoro o hanno dovuto chiudere la propria attività definitivamente. Abbiamo il dovere di aiutare proprio chi ha subito di più la straordinarietà del dramma che stiamo vivendo perché la ripartenza deve riguardare tutti, nessuno escluso».