La vicepresidente della Commissione Affari Sociali denuncia l’indiscriminato aumento dei prezzi dei dispositivi di protezione individuale: «Occorre la possibilità per le persone fisiche di detrarre dalle tasse i costi sostenuti per gli approvvigionamenti di questi materiali e credito d’imposta fino al 90% per i costi sostenuti da aziende e professionisti»
«La fase 2 dell’emergenza coronavirus deve necessariamente essere improntata sui principi dell’equità e del massimo coinvolgimento possibile della popolazione attuando controlli severi sui reiterati casi di speculazione economica che stiamo purtroppo registrando dall’inizio della pandemia. Iva agevolata al 4% su mascherine, gel igienizzanti, sanificazioni, barriere in plexiglass e tutti i prodotti ritenuti idonei a garantire la sicurezza delle persone. Sgravi fiscali più consistenti rispetto a quanto previsto nel “decreto Liquidità” con la possibilità per le persone fisiche di detrarre dalle tasse i costi sostenuti per gli approvvigionamenti di questi materiali e credito d’imposta fino al 90% per i costi sostenuti da aziende e professionisti. Sono due misure che ritengo indispensabili affinchè tutti siano garantiti. Se dobbiamo ripartire, lo Stato deve farsi garante che ciò accada senza discriminazioni di sorta e che ogni persona che vive in Italia abbia le stesse opportunità degli altri». Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan.
«Altro punto fondamentale – prosegue la deputata di Italia Viva – sarà l’attuazione di controlli severissimi sull’indiscriminato aumento dei prezzi dei dispositivi di protezione individuale. Serve un piano anti-speculazione che preveda in primis un calmiere nazionale dei prezzi di vendita di tutti i prodotti appartenenti alle categorie sopra indicate con sanzioni durissime per i contravventori a partire dalla chiusura immediata dell’esercizio. Pugno duro contro chi tenta di lucrare sulla sofferenza altrui».