È stato sottoscritto l’accordo tra sindacati e Regione Lazio per riconoscere l’eccezionale attività svolta dagli operatori sanitari del servizio Sanitario Regionale nell’emergenza Covid-19. «Cisl Medici Lazio e Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti – commentano in una nota – esprimono il proprio apprezzamento per l’accordo in merito agli strumenti utilizzabili per remunerare l’eccezionale attività e le […]
È stato sottoscritto l’accordo tra sindacati e Regione Lazio per riconoscere l’eccezionale attività svolta dagli operatori sanitari del servizio Sanitario Regionale nell’emergenza Covid-19.
«Cisl Medici Lazio e Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti – commentano in una nota – esprimono il proprio apprezzamento per l’accordo in merito agli strumenti utilizzabili per remunerare l’eccezionale attività e le particolari ed eccezionali condizioni in cui sono chiamati ad operare i lavoratori del Servizio Sanitario Regionale impegnati nell’emergenza Covid al fine di compensare le condizioni di particolare disagio e l’intensità dell’impegno professionale profuso».
«L’accordo firmato tra la Regione Lazio e le Organizzazioni Sindacali – prosegue – rappresenta un riconoscimento per quanti, in correlazione alla funzione ed alle attività svolte, si trovano a fronteggiare l’epidemia Covid-19».
«La Cisl Medici chiede ora all’Assessore alla Sanità del Lazio di considerare che anche discipline attualmente non ricomprese nelle due fasce dell’accordo presentano in realtà profili di rischio che devono essere attentamente valutati proprio in virtù delle specifiche condizioni e procedure di lavoro, quali a titolo esemplificativo gli operatori dell’assistenza domiciliare e di quelle discipline che non hanno sospeso le prestazioni ambulatoriali giusta Ordinanza del Presidente della Regione Lazio n. 3 del 6 marzo 2020».
«Al tempo stesso – concludono Luciano Cifaldi, segretario della Cisl Medici Lazio, e Benedetto Magliozzi, segretario della Cisl Medici di Roma Capitale/Rieti – chiediamo che venga reso operativo un piano di sorveglianza sanitario che preveda l’esecuzione di tamponi a risposta rapida e l’esecuzione di test sierologici in favore del personale sanitario».