«Medici, infermieri ed operatori sociosanitari sono in prima linea e, come in tutte le emergenze sanitarie, sono queste le categorie di lavoratori maggiormente a rischio proprio perché molto più di altri sono a diretto contatto con i malati e con quanti possono essere in fase asintomatica di incubazione». Così in una nota, Luciano Cifaldi, Segretario […]
«Medici, infermieri ed operatori sociosanitari sono in prima linea e, come in tutte le emergenze sanitarie, sono queste le categorie di lavoratori maggiormente a rischio proprio perché molto più di altri sono a diretto contatto con i malati e con quanti possono essere in fase asintomatica di incubazione». Così in una nota, Luciano Cifaldi, Segretario generale Cisl Medici Lazio e Benedetto Magliozzi, Segretario generale Cisl Medici Roma Capitale/Rieti.
«Medici di medicina generale, medici specialisti ambulatoriali, medici di continuità assistenziale e medici ospedalieri stanno lavorando senza sosta in una situazione estremamente difficile. È di queste ore la conferma della patologia del medico del Sacco di Milano».
«La Cisl Medici Lazio e di Roma Capitale/Rieti – proseguono Cifaldi e Magliozzi – chiede all’Assessore alla Sanità del Lazio Alessio D’Amato, che già nel 2017 ha dimostrato di sapere gestire la comunicazione sulla chikungunya riuscendo a limitare informazioni non verificate capaci di amplificare al massimo i timori dei cittadini, di intervenire sulle Asl e sulle Aziende ospedaliere con direttive vincolanti. Chiediamo inoltre che venga verificato con somma urgenza che non siano andate a zero, laddove acquistate, le scorte di kit specifici di Dispositivi di Prevenzione Individuale pronti all’uso per la protezione da agenti biologici e che gli stessi vengano distribuiti con fornitura numericamente adeguata a fronteggiare ulteriori fasi emergenziali».
«Apprezziamo inoltre che lei non si sia soffermato a farsi immortalare in foto ricordo, contrariamente ad altri politici che hanno diffuso foto sorridenti come se stessero per fare una bella tombolata collettiva dimenticandosi delle polemiche di bottega e di campanile che loro stessi hanno contribuito a determinare con troppe dichiarazioni prive di valenza scientifica».
«Come Cisl Medici Lazio siamo convinti che usando il cervello e mettendo in atto tutte le procedure di profilassi riusciremo a superare anche questa emergenza. Non dobbiamo andare nel panico – concludono – e dobbiamo evitare comportamenti deliranti. Non è facile ma è necessario provarci. Il nostro è ancora un Paese eccezionale.
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