Contributi e Opinioni 13 Febbraio 2021 11:00

Covid-19, Comitato cure domiciliari chiede ad Aifa e Ministero di sperimentare Colchicina e Ivermectina

Il Comitato chiede inoltre di considerare lo schema terapeutico domiciliare inviato lo scorso 13 gennaio. In caso di mancato ascolto è pronto a presentare un esposto «per le reiterate omissioni»

Un invito a condividere lo schema terapeutico di cura domiciliare, redatto da oltre 200 medici e specialisti italiani, e un ulteriore invito a stilare un protocollo univoco di cura secondo le evidenze e le esperienze dei territori, nonché invito a sperimentare, con urgenza, Ivermectina e Colchicina, con riserva di ogni azione. Lo ha inviato il “Comitato per il diritto alla cura tempestiva domiciliare nell’epidemia di Covid-19” presieduto dall’avvocato Erich Grimaldi all’AIFA, al Ministero della Salute e alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

«Il nostro Paese, come ben noto, non dispone di un adeguato protocollo, condiviso con i medici che hanno curato, a domicilio ed in fase precoce questa malattia, sia in prima che in seconda ondata. L’istante comitato, in data 13 gennaio 2021, Vi invitava, invano, a considerare uno schema terapeutico di cura domiciliare precoce, realizzato da oltre duecento medici, secondo le evidenze e le esperienze dei territori, condiviso anche negli Stati Uniti dal dr. Harvey Risch, e dal dr. Peter A. McCullough» si legge nell’istanza del Comitato che è pronto, in caso non venga ascoltato,  a depositare un esposto presso la competente Procura della Repubblica, «al fine di poter accertare le responsabilità penali di tutte le parti coinvolte, per le reiterate omissioni, circa gli inviti e le istanze più volte rivolte, a tutela dei cittadini italiani».

Dettagliati i riferimenti relativi alla Colchicina: «L’istante Comitato, altresì, ancora una volta, rileva che alcuni studi osservazionali e randomizzati impongono al nostro Paese, in assenza di valide alternative terapeutiche, in fase precoce, di dover valutare, con urgenza, anche la sperimentazione di Ivermectina e Colchicina. Il trial Colcorona evidenziava che la colchicina, somministrata a pazienti non ospedalizzati, ha ridotto i ricoveri del 25%, il ricorso alla ventilazione meccanica del 50% e il tasso di mortalità del 44%. Colcorona è uno studio clinico controllato randomizzato, in doppio cieco, cioè né gli oltre 4mila pazienti Covid coinvolti né il team di ricerca sapeva a chi fosse stato somministrato davvero il farmaco e a chi invece il placebo. All’inizio della sperimentazione, svolta tra Canada, Stati Uniti, Brasile, Spagna e Sudafrica, i pazienti non erano ospedalizzati ma presentavano almeno un fattore di rischio per complicanze di Covid-19. La Colchicina, peraltro, è un farmaco usato da decenni per il trattamento di infiammazioni provocate dall’accumulo di acido urico (gotta), ma anche in cardiologia, per curare pericarditi e prevenirne le recidive. Si tratta, dunque, di una sostanza ben conosciuta che può essere utilizzata in sicurezza dal medico, con costi contenuti».

Secondo il Comitato i suddetti farmaci Ivermectina e Colchicina, dunque, potrebbero rappresentare un’arma in più contro il Covid-19, in fase precoce domiciliare «motivo per cui è opportuno (come chiarito anche dal Consiglio di Stato, nella recente ordinanza dell’11 dicembre 2020, con riferimento all’HQC), sino alla pubblicazione di studi randomizzati, che possano dichiararne l’inefficacia, sperimentarne l’uso off-label in condizioni di sicurezza ed appropriatezza».

Il Comitato «invita Aifa e Ministero della Salute a considerare lo schema terapeutico inviato in data 13 gennaio 2021, condividendolo con le aziende sanitarie territoriali e con i medici di medicina generale ed, in ogni caso, ancora una volta, a stilare, con urgenza, un protocollo univoco di cura domiciliare da condividere con le esperienze e le evidenze dei territori e considerare la sperimentazione, in fase precoce, dell’Ivermectina, come da studi di seguito riportati, nonché della Colchicina».

Articoli correlati
Nasce il progetto PMLAb per i pazienti COVID-19 immunocompromessi
La gestione del paziente immunocompromesso con COVID-19 richiede una particolare attenzione, che si concretizza con le Profilassi Pre-Esposizione con anticorpi monoclonali. A questo scopo è nato il progetto Prevention Management LAboratory (PMLAb), presentato oggi a Roma
Covid, alcune persone potrebbero aver perso l’olfatto per sempre? L’ipotesi allarmante in uno studio
La perdita dell'olfatto a causa di Covid-19 potrebbe durare a lungo o addirittura per sempre. Uno studio rivela che una persona su 20 non l'ha recuperato dopo 18 mesi
Si possono bere alcolici quando si risulta positivi al Sars-CoV-2?
Il consumo di alcolici è controindicato quando si è positivi al virus Sars CoV-2. Gli studi mostrano infatti che gli alcolici possono compromettere il sistema immunitario
Dopo quanto tempo ci si può ammalare di nuovo di Covid-19?
Gli studi indicano che le reinfezioni con Omicron sono più frequenti. Una ricerca suggerisce un intervallo tra i 90 e i 640 giorni, un'altra tra i 20 e i 60 giorni
DL Riaperture, via libera dalla Camera. Cosa cambia per mascherine, isolamento, green pass e obbligo vaccinale
Il provvedimento recepisce la fine dello stato di emergenza. Prorogato lo smart working per i lavoratori fragili. Medici in quiescenza potranno continuare a ricevere incarichi di lavoro autonomo
di Francesco Torre
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Advocacy e Associazioni

Alzheimer, Spadin (Aima): “Devasta l’economia della famiglia, la sfera psicologica e le relazioni di paziente e caregiver”

La Presidente Aima: “Due molecole innovative e capaci di modificare la progressione della malattia di Alzheimer sono state approvate in diversi Paesi, ma non in Europa. Rischiamo di far diventar...
Salute

Disturbi alimentari, ne soffrono più di tre milioni di italiani. Sipa: “Centri di cura pochi e mal distribuiti”

Balestrieri (Sipa): "Si tratta di disturbi che presentano caratteristiche legate certamente alla sfera psicologica-psichiatrica, ma hanno anche un’importante componente fisica e nutrizionale che...
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"