«Riteniamo doveroso e giusto essere considerati come operatori ad alto rischio quindi in diritto di essere vaccinati al più presto» si legge in una nota dell’Unione Nazionale Igienisti Dentali del Lazio
«Nella prima ondata della pandemia del 2020 il volto dell’ infermiera segnato dai dispositivi di protezione individuali è stato considerato il simbolo della lotta al coronavirus. Ad un anno dall’inizio della pandemia abbiamo una categoria professionale che svolge attività ad altissimo rischio biologico per Covid-19 che non è stata ancora coinvolta nel piano strategico vaccinale anti Sars Cov 2: si tratta degli igienisti dentali». Così in una nota il Regionale Lazio dell’Unione Nazionale Igienisti Dentali U.N.I.D.
«Siamo operatori sanitari ad oggi dimenticati dalla Regione Lazio per il nostro inquadramento professionale, poiché per la maggior parte liberi professionisti. Credete voi che l’essere liberi professionisti ci esponga a meno rischio rispetto a tanti altri operatori sanitari dipendenti di strutture pubbliche o accreditate?!» si legge nella nota.
«L’Igienista dentale che tanto vorrebbe far conoscere le sue preziose competenze in ambito della prevenzione odontoiatrica, si ritrova invece a manifestare tutto il suo disappunto lavorando con le stesse protezioni degli operatori a contatto con pazienti positivi al Covid-19, perché come sempre abbiamo il dovere di considerare tutti i pazienti come potenzialmente infetti di qualsiasi malattia per poter prevenire contagi accidentali tra paziente e operatore o tra paziente e paziente» continua la nota UNID.
«Anche noi silenziosamente da quando abbiamo ripreso l’attività lavorativa viviamo gli stessi disagi degli operatori sanitari delle strutture del Servizio sanitario nazionale o accreditate. Ma noi, a differenza loro, senza aver avuto ancora ad oggi la possibilità di venire vaccinati. Questi sono i nostri volti durante la nostra giornata lavorativa. Riteniamo doveroso e giusto essere considerati come operatori ad alto rischio quindi in diritto di essere vaccinati al più presto» conclude UNID Lazio.