Carbone (Fials): «Basta contagi e vittime tra il personale sanitario, Pretendiamo il rispetto delle regole d’ingaggio da parte del Governo»
«Siamo i terzi nel mondo per letalità, dopo Messico e Iran: ieri sono morte 753 italiani per Covid e oggi leggiamo che il commissario Arcuri non avrebbe ordinato le siringhe per i vaccini. Il tanto sbandierato modello Italia non esiste, ormai è sotto gli occhi di tutti». Questo l’appello che Giuseppe Carbone, segretario generale nazionale Fials, (Federazione italiana autonoma lavoratori sanità) fa alle istituzioni dopo le notizie di stampa sulla carenza di materiale essenziale per la somministrazione del vaccino anti-Covid.
«Ma gli infermieri italiani – si legge in una nota della federazione – che stanno mettendo a repentaglio le loro vite con oltre 25mila contagiati e oltre 40 vittime, non ci stanno e pretendono il rispetto delle regole d’ingaggio da parte del Governo, delle Regioni e di tutte le autorità preposte all’organizzazione della difesa dal Covid-19. Siamo in guerra e abbiamo bisogno di armi per combatterla: vengano resi accessibili immediatamente posti letto non solo di terapia intensiva ma anche di reparti a media e bassa intensità (modello ospedale Nightingale) gestiti da professionisti sanitari con il personale sanitario rifornito dei dispositivi di protezione individuali, percorsi sporco-pulito, maschere per l’ossigeno in numero congruo e senza lentezze burocratiche inaccettabili quando si opera in regime di urgenza, e medicinali previsti dal protocollo del Ministero della Salute. Rifornire immediatamente il SSN di tutto ciò che occorre: prima che sia troppo tardi».
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