L’Unione Europea ha avviato da tempo la campagna ECSM (European Cybersecurity Month) che si tiene durante tutto il mese di ottobre, per promuovere la conoscenza delle minacce informatiche e dei metodi per contrastarle.
Ottobre è il mese della sicurezza informatica. Contro il Cyber Risk, l’Unione Europea ha avviato da tempo la campagna ECSM (European Cybersecurity Month) che si tiene durante tutto il mese di ottobre, per promuovere la conoscenza delle minacce informatiche e dei metodi per contrastarle. La necessità di sensibilizzare a ogni livello la consapevolezza dei rischi informatici ai quali tutti, persone, aziende e istituzioni siamo esposti va di pari passo con l’aumento esponenziale degli attacchi web registrati negli ultimi due anni in tutto il mondo.
Le restrizioni alla mobilità imposteci dalla diffusione della pandemia hanno avuto come prima conseguenza l’adozione del cosiddetto smart working, in conseguenza del quale ci siamo trovati in tanti a lavorare in mobilità e con protezioni antintrusione inadeguate. Abbiamo scoperto vulnerabilità prima sottovalutate, senza la maturazione della necessità di provvedere alla difesa dei nostri dati, diventati merce preziosa da vendere dopo essersene illegalmente impossessati.
Stiamo pagando prezzi spesso elevati per l’assenza di strumenti di prevenzione adatti a fronteggiare efficacemente le nuove minacce. Le nostre case e i nostri luoghi di lavoro pubblici e privati fanno ormai definitivamente parte di una Rete Universale, nella quale le singole intersezioni sono altrettante porte di facile accesso per soggetti animati da intenzioni offensive.
In Sanità non si è ancora colta la irrimandabile necessità di considerare i milioni di dati personali un bene di scambio da incapsulare in sistemi di sicurezza aggiornati e con ristretti margini di violabilità. Un esempio tra gli altri è rappresentato dalla Telemedicina, che apre nuove frontiere di utilizzo e contemporaneamente nuovi fronti di possibili incursioni offensive.
La auspicata crescente estensione dell’uso delle Cartelle Sanitarie Elettroniche prospetta benefici e debolezze, soprattutto perché collegate al ricorso di Reti Wi Fi che sono da sempre il lato debole delle nuove geometrie di comunicazione. Ma la pandemia ha aperto anche nuove brecce nelle nostre certezze e sicurezze precedenti. Non solo per la numerosità delle attrezzature informatiche ormai necessarie in ogni attività. Soprattutto, per il consolidato impiego di apparecchiature elettromedicali ad uso diagnostico e terapeutico.
Siamo di fronte a parchi macchine che hanno tutte in comune l’evidente necessità di essere guidate, controllate e supportate da schede elettroniche delle quali i microchip sono il cuore pulsante. La pandemia sta contingentando la produzione dei microchip nei luoghi asiatici di origine, condizionando il nostro Nuovo Mondo ormai prevalentemente dipendente dai microcircuiti.
Siamo spettatori di potenziali e reali ritardi e blocchi di produzione in tanti settori. Dall’automotive agli smartphone, dagli elettrodomestici a ogni altro apparato che condiziona il proprio funzionamento all’adozione dei semiconduttori. Ma probabilmente non abbiamo ancora acceso la nostra attenzione su tutto ciò che in sanità usa tecnologie similari. Ed è un “tutto” che conta milioni di unità. E se certamente possiamo permetterci di attendere mesi e mesi per entrare in possesso di una nuova automobile o lavatrice, non possiamo immaginare di poter rimandare senza data l’impiego di una apparecchiatura in grado di confermare un passaggio di cura importante o un’analisi tempestiva per una banale indisponibilità di una scheda elettronica. Una eventualità alla quale bisogna provvedere con il necessario anticipo, gestendo scorte e approvvigionamenti con una logica preventiva.
In attesa che si realizzi quel preannunciato progetto europeo che si prefigge di localizzare all’interno dell’Unione almeno tre siti di produzione di microchip, in grado di spezzare la nostra attuale dipendenza geografica. Siamo necessariamente all’avvio di un ribaltamento delle nostre convinzioni precedenti, per le quali “globalizzazione” e “delocalizzazione” erano gli imperativi di sistema. Ma che non tenevano conto della inevitabile impatto di possibili fluidità geopolitiche, e subendone gli effetti potenzialmente contrari.
Le economie di scala sono un obiettivo immediato nella contabilità dei costi. Gli investimenti hanno però la necessità di prospettive multilaterali di concreta sostenibilità nel lungo periodo. Evitando ogni pericolosa visione di una economia monouso che sembra voler prevalere ad ogni costo.
Per proteggersi dal Cyber Risk, Sanitassicura offre polizze apposite per chiunque voglia tutelarsi anche sotto questo profilo
Autori:
Dott. Attilio Steffano: President Assimedici (broker assicurativo specializzato nella responsabilità sanitaria) e CEO HSM (società specializzata nel rischio clinico e gestione contenzioso per le strutture sanitarie)
Dott. Mario Vatta: Senior Advisor di Steffano Group e membro del comitato direttivo di Insurance Skills Jam
Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato