«L’assenza di un piano pandemico aggiornato nella prima fase dell’emergenza di dispositivi di protezione ha fatto sì che il personale sanitario abbia pagato a caro prezzo e sulla propria pelle la lotta al virus» sottolinea il Segretario UGL Sanità Gianluca Giuliano
«L’analisi dei decessi dei contagiati Covid sul lavoro evidenziata dal sesto report nazionale elaborato dall’Inail delinea un quadro davvero raccapricciante». Così commenta il segretario nazionale UGL Sanità, Gianluca Giuliano, commentando il report dell’Istituto secondo il quale circa il 40 percento di decessi dei contagiati Covid sul lavoro sia rappresentato dal personale sanitario e socio-assistenziale.
«Nel dettaglio, l’11,8% dei casi mortali codificati riguarda i tecnici della salute (il 63% sono infermieri), seguiti dai medici (9,3%), dagli operatori socio-sanitari (8,1%), dagli operatori socio-assistenziali e dal personale non qualificato nei servizi sanitari (4,3% per entrambe le categorie). I dati sono inequivocabili: l’assenza di un piano pandemico aggiornato nella prima fase dell’emergenza di dispositivi di protezione ha fatto sì che il personale sanitario abbia pagato a caro prezzo e sulla propria pelle la lotta al virus. Che questo sia di insegnamento e che il loro sacrificio non sia vano cadendo nel dimenticatoio. Mai più battaglie senza armi e munizioni nel caso si dovessero affrontare nuove emergenze», conclude il sindacalista.