«Rivolgo un appello accorato al Governo: non dimentichi gli operatori della sanità, che tanto hanno dato nel momento più virulento della pandemia, sacrificando se stessi e la propria famiglia» sottolinea l’eurodeputato della Lega commentando i dati Inail dal 15 al 30 giugno sui contagi dal Covid-19 al lavoro
«Sono dati allarmanti quelli diffusi dall’Inail sui contagi da Covid-19 in Italia e che indicano, in particolare, gli infermieri tra le categorie professionali più colpite, con oltre l’83% di denunce su un quadro complessivo di 40,6% di infezione. A preoccupare è soprattutto il dettaglio dei casi mortali, pari all’11,8%, con i tecnici della salute che incidono per il 63%. Rivolgo un appello accorato al Governo: non dimentichi gli operatori della sanità, che tanto hanno dato nel momento più virulento della pandemia, sacrificando se stessi e la propria famiglia, nonostante la mancanza cronica dei dispositivi di protezione individuale e le difficoltà delle strutture sanitarie, giunte quasi al collasso e con precarietà strutturali vecchie di decenni di incuria e abbandono da parte delle istituzioni». Ad affermarlo è Luisa Regimenti, europarlamentare della Lega e responsabile Sanità per il partito nel Lazio, in merito ai dati Inail contenuti nel sesto report nazionale dell’istituto sui contagi sul lavoro da Covid-19 in Italia.
«Il virus ha colpito con forza e percentuali significative anche medici, operatori socio-sanitari e socio-assistenziali, il personale non qualificato nei servizi sanitari, come ausiliari, portantini e barellieri – sottolinea Regimenti – in un contesto di contagi da Covid-19 nei luoghi di lavoro che secondo il report dell’Inail sono 965 in più in soli quindici giorni, dal 15 al 30 giugno, con 252 casi mortali e 16 in più rispetto alla rilevazione precedente. È il segnale – conclude l’eurodeputata del Carroccio – di un’emergenza ancora in atto e che occorre affrontare con tutti gli strumenti a nostra disposizione».