Una delegazione del Partito Democratico e del Forum Sanità Giovani Democratici composta dall’Onorevole Beatrice Lorenzin e da Stefano Manai in qualità di Resposabile formazione sanitaria del PD, ha avuto un incontro con il ministro dell’Università Manfredi nel corso del quale ha avanzato delle proposte – frutto anche di una sintesi delle istanze portate avanti dalle diverse […]
Una delegazione del Partito Democratico e del Forum Sanità Giovani Democratici composta dall’Onorevole Beatrice Lorenzin e da Stefano Manai in qualità di Resposabile formazione sanitaria del PD, ha avuto un incontro con il ministro dell’Università Manfredi nel corso del quale ha avanzato delle proposte – frutto anche di una sintesi delle istanze portate avanti dalle diverse associazioni – riguardo al bando SSM20.
«È probabile che verranno apportate delle modifiche all’indicazione “non essere risultati positivi al COVID-19 […] e non avere avuto contatti negli ultimi 14 giorni con persone risultate affette da COVID-19” in quanto condizione difficilmente applicabile, anche alla luce delle condizioni lavorative dei candidati. Abbiamo proposto la seguente modifica: “I candidati […] dovranno attestare, tra l’altro, di non essere sottoposti alla misura della quarantena, di non essere positivi al COVID-19 nel momento di partecipazione alla Prova, di non essere affetto attualmente da patologia febbrile con temperatura superiore a 37,5°C; e di non avere avuto contatti negli ultimi 14 giorni con persone risultate affette da COVID-19 in assenza di utilizzo dei DPI appropriati”» sottolinea Manai in un post Facebook.
«Saranno da chiarire – continua Manai – le modalità di partecipazione al test dei candidati iscritti a Corsi di Formazione in Medicina Generale e vincitori di concorso, in modo da garantire eguali possibilità a tutti i candidati, visto anche il comunicato della regione Lazio che abbiamo riportato al Ministro e agli uffici. I ragazzi decadranno una volta iniziato il corso MMG anche se hanno fatto il test in una data antecedente: si o no? Gli uffici stanno esaminando la situazione nel dettagli e daranno presto una risposta precisa che indichi più nel dettaglio chi potrà partecipare al concorso»
Si è richiesta la possibilità di considerare per ultimo il criterio dell’età anagrafica in caso di parità di punteggio dei candidati, tenendo presente che con l’introduzione della laurea abilitante quest’anno saranno due le “classi” che faranno il test per la prima volta.
Si è richiesto di modificare “[…] devono, altresì, possedere, al momento della presentazione della domanda di partecipazione al concorso, una certificazione di lingua italiana, attestante la conoscenza della lingua italiana corrispondente al livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue (QCER) […]” con
“[…] devono, altresì, possedere, al momento dello svolgimento della Prova, una certificazione di lingua italiana, attestante la conoscenza della lingua italiana corrispondente al livello C1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue (QCER) […]”
Abbiamo richiesto che qualsiasi modifica verrà applicata alla scuola di medicina generale, veda coinvolti in prima persona nella discussione studenti MMG e MMG. Una proposta che ci è pervenuta e che pensiamo vada approfondita, attualmente partita solo per il CdL di Medicina ma che potrebbe essere estesa al corso MMG, è quella del Dipartimento misto già avviata in Liguria.
Abbiamo richiesto che vengano definiti su scala nazionale le competenze che devono raggiungere gli specializzandi in base all’anno di corso.
A fronte di un numero di contratti di 14.500 (statali e regionali), la volontà del Ministro è di renderli strutturali in modo da assorbire progressivamente l’imbuto formativo.
Il Ministro è favorevole all’applicazione di un regolamento nazionale che tuteli i diritti degli specializzandi e regoli i trasferimenti. Sarà necessario avviare un percorso, coinvolgendo anche il tavolo interministeriale con il Ministero della Salute.
Tra pochi giorni verrà istituito l’Osservatorio Nazionale della Formazione Medica Specialistica. Il PD pensa che dal futuro Osservatorio (non da quello che sta per essere nominato in quanto non ci sono i tempi) i rappresentanti degli specializzandi debbano essere eletti direttamente dagli specializzandi.
Il tavolo interministeriale si è insediato la settimana scorsa, non tratterà solamente temi legati alle specializzazioni e vede la presenza di MUR, Ministero della Salute, Conferenza regioni, CRUI e ISS.
Il Partito Democratico insieme al Coordinamento nazionale del PD, che vede componenti provenienti da diverse realtà, avendo udito tutte le sigle associazionistiche, sindacali e istituzionali, sta scrivendo e ultimando una proposta di legge sulla formazione sanitaria che parte dall’Orientamento fino ad arrivare al post laurea, coinvolgendo anche le professioni sanitarie.
Siamo consapevoli che per abbattere definitivamente l’imbuto formativo ci sia bisogno di una riforma strutturale e completa, che modernizzi un percorso ormai vecchio.