Visto che gli obiettivi, posti nel 2008 a livello europeo, di conseguire un buono stato ecologico dell’ambiente marino entro il 2020 come indicato dalla Marine Strategy a tutt’oggi non sono stati raggiunti, Marevivo si mobilita per lanciare un grido di allarme sullo stato di salute dei nostri mari. Oggi, 102 organizzazioni ambientaliste, coordinate da Seas […]
Visto che gli obiettivi, posti nel 2008 a livello europeo, di conseguire un buono stato ecologico dell’ambiente marino entro il 2020 come indicato dalla Marine Strategy a tutt’oggi non sono stati raggiunti, Marevivo si mobilita per lanciare un grido di allarme sullo stato di salute dei nostri mari.
Oggi, 102 organizzazioni ambientaliste, coordinate da Seas At Risk, BirdLife Europe, ClientEarth, Oceana, Surfrider Foundation Europe e WWF International lanciano il “Blue Manifesto”. Il piano di salvataggio delinea azioni concrete da realizzare entro date prestabilite al fine di invertire la tendenza del degrado e inquinamento di oceani e coste.
Monica Verbeek, Direttore Esecutivo di Seas At Risk, ha dichiarato: “L’oceano ricopre il 70% della superficie terrestre, mitiga i cambiamenti climatici e fornisce ossigeno – è il sistema di supporto del Pianeta. Per svolgere le sue funzioni vitali l’oceano ha bisogno di essere sano e popolato di vita. Esortiamo i leader politici dell’Ue a portare l’oceano al centro dell’agenda politica e a rendere un oceano sano una realtà. Il Blue Manifesto lanciato oggi è la risposta Blu al Green Deal.”
“Bisogna agire con urgenza, non c’è più tempo, il Blue Manifesto non è solo teoria, ma è una pianificazione pragmatica e ben studiata che deve guidare l’Europa nei prossimi 10 anni. Marevivo è da sempre in prima linea nella protezione del Mediterraneo, un bacino semichiuso e per questo più a rischio. Si stima che la sua temperatura stia salendo più velocemente del 20% rispetto alla media globale, con conseguenze disastrose”, ha dichiarato Rosalba Giugni, presidente di Marevivo. “Per un’azione che dia risultati concreti serve però il coinvolgimento di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, anche quelli extraeuropei, come da noi già proposto nell’ambito della Cop 21 di Napoli”.
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Per essere efficace, il cambiamento deve essere attuato sia in mare che sulla terraferma. Le ONG chiedono:
La situazione degli ecosistemi marini di tutto il mondo è grave, come avvertono i recenti report rilasciati dall’IPCC (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico) e dall’IPBES (Intergovernmental science policy platform on biodiversity and ecosystem
services). È necessario adottare misure urgenti e l’Europa può svolgere un ruolo di primo piano dell’affrontare questa sfida. L’adozione delle raccomandazioni presentate nel Blue Manifesto metterà l’Europa sulla giusta direzione per proteggere e ripristinare la salute dell’oceano, che è sempre più messa a rischio e da cui dipende la vita sulla Terra. Con il Green Deal, la Commissione Europea si è impegnata ad attuare strategie reali in materia di clima e biodiversità, che sposteranno gli investimenti e la legislazione verso un futuro rispettoso del clima e dell’ambiente. Le ONG chiedono ora alla Commissione Europea di garantire che l’oceano sia parte integrante di queste strategie, seguendo le linee guida proposte nel Blue Manifesto.
Le principali ONG ambientaliste invitano i cittadini, le istituzioni e gli stakeholder a partecipare alle attività gratuite organizzate durante la Ocean Week dal 3 al 9 febbraio 2020, per scambiare esperienze e soluzioni sulle sfide che la vita nei nostri oceani e nelle comunità costiere di trovano ad affrontare. Per l’occasione Marevivo ha organizzato una pulizia della spiaggia di S’Arena in località Gonnesa (Sud Sardegna), mercoledì 5 febbraio alle ore 15.