di Laila Perciballi, Referente rapporti con la Cittadinanza della FNO TSRM E PSTRP e Componente Comitato scientifico ASSD
Gentile direttore,
il 15 settembre, presso l’Aula Convegni ISSR di Roma, in Via Nomentana, sono stata invitata, insieme a tutti gli altri autori ed alla senatrice Paola Boldrini, alla presentazione del libro bianco “Fragilità e tecnologie dell’informazione e della comunicazione ICT. Il paziente, la fragilità e la tecnologia. Come riabilitare il sistema salute”.
Devo dire che è stata una grande emozione ritrovarsi in presenza insieme a tutti i componenti dell’Associazione Sanità digitale e, di questo, dobbiamo essere grati al Presidente Gregorio Cosentino ed a tutti i professionisti che, pur con i loro ruoli istituzionali e con la loro agenda ricca di impegni importanti, trovano sempre il tempo per condividere i loro studi e le loro iniziative nella chat di ASSD, che è contraddistinta dalla competenza ma soprattutto da senso di umanità, responsabilità e solidarietà.
Non è facile trovarsi in una comunità capace di vantare tutte queste incredibili qualità. Ricordo che, appena lo scorso anno, Gregorio Cosentino mi ha invitata ad entrare nell’associazione ed, in un solo anno, siamo già alla pubblicazione del secondo libro bianco, oltre agli innumerevoli eventi di formazione. Nel 2020 abbiamo presentato il libro bianco dal titolo “La Sanità italiana dopo l’emergenza Coronavirus”; invero, la pandemia non è passata e la proposta dell’Associazione Scientifica Sanità Digitale ASSD è, ancora, assolutamente attuale. Il 15 settembre, dunque, è stato presentato il secondo libro bianco sulla “Fragilità e la tecnologia”, un testo informativo e formativo, che promuove la cultura della trasformazione digitale, e che ne dimostra le opportunità anche in sanità ed è utile al personale sanitario, alle persone assistite, ai loro caregiver, ma è un punto di riferimento, come ha detto l’Onorevole Boldrini, anche per le istituzioni e per le imprese.
Il tema a me caro, e che mi ha introdotto anche nel mondo della Fno TSRM e PSTRP, e poi in quello di Assd, è la “fragilità: tra etica e diritti”. Ebbene, dopo aver condiviso questo titolo con Gregorio Cosentino, mi sono fatta alcune domande che ho rivolto al pubblico ed ai lettori. Ci siamo mai chiesti quanti diritti abbiamo? Io stessa, che tutelo i diritti delle persone ormai da 25 anni, non mi sono mai soffermata ad elencarli. I diritti al lavoro, allo studio, alla salute, ai servizi socio-sanitari, alla circolazione, all’aggregazione, alle vacanze e così via, sono sempre stati “inconsapevolmente” il nocciolo duro delle nostre esistenze. Li abbiamo dati per scontati, presenti nelle nostre vite, certificati nella nostra costituzione e nelle nostre leggi. Certo, a volte, è capitato che siano stati violati per fatti illegittimi commessi da altri ma mai ce ne siamo sentiti davvero privati; quantomeno, potevamo pensare di esercitarli nelle aule giudiziarie (nonostante le grandi carenze del sistema).
Ma, all’improvviso ecco l’arrivo del virus SARS-CoV-2! Tutti i diritti, o quasi, sono stati sospesi. Ciò che ci sembrava conquistato, patrimonio inviolabile della persona e della collettività, è stato “sconquassato”. In un batter d’occhio, il Covid ha spazzato via i nostri diritti e siamo diventati tutti inabili all’esercizio delle attività del nostro vivere quotidiano, uniti e distanti sotto il “grande cielo” della fragilità.
Ma, incredibilmente, in questa disabilità nella vita di sempre, si sono aperte nuove opportunità, il senso del dovere ha prevalso e, con spirito di solidarietà e responsabilità, con una velocità mai vista nella storia, è stato individuato il vaccino (anzi, più vaccini) e la collettività ha dato una risposta resiliente alle nuove necessità generate dall’impossibilità di poter esercitare i diritti di sempre.
In questa grande incertezza moltissime risorse umane anche tecnologiche si sono attivate per andare incontro ai nuovi bisogni generati da questa diffusa vulnerabilità. Ed ai diritti si sono affiancati i doveri. Come esplicita l’articolo 2, il quale richiede alla Repubblica un duplice impegno, quello di riconoscere e garantire i “diritti inviolabili dell’uomo”, ma anche di adempiere ai doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale; e quindi, il dovere di garantire se stessi dal pericolo di contrarre il virus dovrebbe spingere i cittadini a superare i propri timori, poiché il rifiuto di vaccinarsi non mette a rischio solo la propria salute, ma anche quella degli altri. Vaccinarsi è etico, è un dovere morale prima ancora che giuridico, come ha più volte ribadito Papa Francesco. Ed ancora il dovere di imparare rapidamente ad utilizzare le tecnologie che ci hanno consentito di abbattere il distanziamento e la solitudine, anche degli anziani della terza età. Bisogna sfruttare le sinergie tecnologiche in maniera unitaria con solidarietà e responsabilità perché, come ha ricordato l’onorevole Paola Boldrini, richiamando le parole del Ministro Speranza “si vince solo insieme”.
Il Covid ci ha insegnato che camminiamo sopra un filo come equilibristi della vita, in bilico costante sulle nostre fragilità, e quindi, è necessario avere parità di accesso al Servizio sanitario nazionale – non devono esserci 21 sistemi sanitari -; per garantire il diritto alla salute. Anche grazie al continuo confronto con i professionisti di Assd, nella Costituzione Etica della Fno TSRM e PSTRP si legge all’art. 17 sull’ Accesso al servizio sanitario nazionale «ogni persona ha pari diritto di accedere, anche con l’uso delle tecnologie digitali, al servizio sanitario nazionale, comunque organizzato e articolato sul territorio…». Ebbene, come per il dopo guerra, nel post pandemia i valori devono essere la “cura” delle persone, ma anche la “cura dei curanti” – come ha ricordato la Presidente Teresa Calandra, nel suo messaggio -, delle comunità, dell’ambiente. L’Unione Europea ha risposto alla crisi pandemica con il Next Generation EU (NGEU). Per l’Italia il NGEU rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme. L’Italia deve modernizzare la sua pubblica amministrazione, rafforzare il suo sistema produttivo e intensificare gli sforzi nel contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze. Ed ancora, affinché tutto questo possa attuarsi, deve far funzionare il sistema sanitario e deve essere garantito pari accesso alle tecnologie in ogni parte del nostro paese, senza distinzioni ed in sicurezza.
Ed allora, rinnovo i miei ringraziamenti al Presidente Gregorio Cosentino ed a tutti gli autori del Libro bianco – Amoruso e Montanile, Bortone, Capirci e Pisanelli e Di Renzo e Pennacchi, Casciello, De Rosa, Fabbri, Fregola, Gori, Grigioni e Meli, Padiglione, Patrucco, Perciballi, Pillon, Pisanelli, Porcelli, Polillo e Proia, Sgarbossa e De Cesare, Spreafico e Ravot e Ascione, Tosini – che condividendo i loro saperi, hanno illuminato anche il cammino della Costituzione etica della Federazione che si è vestita di digitale. Voglio richiamare l’articolo 40 della Costituzione etica sulla Competenza digitale: «Il professionista sanitario acquisisce e aggiorna la competenza per l’utilizzo degli strumenti digitali e la adatta ai bisogni di salute della persona, anche nella relazione di cura mediata dalla tecnologia. L’ambiente digitale richiede al professionista sanitario una specifica e attenta applicazione dei principi etici, anche nello sviluppo dell’intelligenza artificiale in sanità. Nell’uso e gestione delle tecnologie digitali garantisce sicurezza e riservatezza. Ove possibile, il professionista sanitario predilige la relazione di cura vissuta in presenza». Questo articolo è il frutto non solo del cammino della Commissione Costituzione etica della Fno Tsrm e Pstrp – che è tra i soci fondatori di Assd-, ma anche del continuo confronto con i professionisti di ASSD, che ringrazio.
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