«È stato approvato anche un mio ordine del giorno con cui si impegna il governo a valutare l’opportunità di formulare linee di indirizzo sui requisiti strutturali, sul sistema di finanziamento e sull’offerta di servizi delle Rsa» sottolinea Fabiola Bologna del Gruppo Misto
«Con il decreto Rilancio cominciamo un percorso virtuoso in sanità». Così l’On. Fabiola Bologna (PP – Gruppo Misto) della XII Commissione Affari Sociali, commenta la conversione in legge del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, e prosegue: «La manovra è davvero complessa e impegnativa e tocca molteplici ambiti. Abbiamo trovato uno spazio per risolvere le criticità circa il conflitto di interessi in materia di sperimentazioni cliniche. Con l’emendamento a mia prima firma al comma 4 dell’art. 6 del decreto legislativo 14 maggio 2019 n. 52 esigiamo trasparenza e agevoliamo ricerca e sperimentazioni: infatti i rapporti di dipendenza, consulenza o collaborazione, nonché gli interessi finanziari, dovranno essere dichiarati e valutati caso per caso dai Comitati etici per tutelare l’indipendenza e l’imparzialità della sperimentazione».
«È stato approvato anche un mio ordine del giorno con cui si impegna il governo a valutare l’opportunità di formulare linee di indirizzo sui requisiti strutturali, sul sistema di finanziamento e sull’offerta di servizi delle residenze sanitarie assistite e delle altre strutture all’interno della rete di sevizi territoriali per garantire una assistenza sociosanitaria multidimensionale che coniughi massimo livello di qualità e flessibilità nella assistenza per rispondere alle attuali esigenze dei cittadini fragili e anziani».
«L’emergenza Covid-19 – conclude Bologna – ha portato alla luce tutte le criticità del nostro sistema sanitario ma ha anche riportato al centro della discussione temi importanti come la ricerca e le sperimentazioni cliniche, la cronicità e la presa in carico, la formazione e la professionalità di tutti gli operatori sanitari. Possiamo quindi uscire da questa crisi con un sistema sanitario più efficiente».