Le nuove unità saranno destinate alle Unità speciali di continuità assistenziale per il dopo Covid19. Il Presidente del CNOAS Gianmario Gazzi: «Pur comprendendo l’attuale obbligo finanziario di delimitare la durata delle assunzioni al dicembre 2020, lavoreremo perché non si torni indietro a considerare improduttive la spesa sanitaria e la spesa sociale»
Circa 600 assistenti sociali saranno assunti in tutta talia “ai fini della valutazione multidimensionale dei bisogni dei pazienti e dell’integrazione con i servizi sociali e socio sanitari territoriali, le aziende e gli enti del Servizio sanitario nazionale a supporto delle Unità speciali di continuità assistenziale”. È questo uno dei punti più importanti contenuti nel cosiddetto “Decreto Rilancio” approvato durante l’ultimo Consiglio dei Ministri e che ora passerà al vaglio del Parlamento.
«Abbiamo tenuto un proficuo confronto con i decisori politici perché il dopo Covid19 non si trasformasse in una catastrofe anche per le persone sopravvissute alla pandemia e tornate nelle loro abitazioni, spesso sole e senza assistenza – spiega il presidente del CNOAS, Consiglio Nazionale Ordini Assistenti Sociali, Gianmario Gazzi – Questo provvedimento riconosce il ruolo degli Assistenti sociali nel sistema socio-sanitario con un investimento specifico destinato alla loro presenza nelle neonate USCA. Pur comprendendo l’attuale obbligo finanziario di delimitare la durata delle assunzioni al dicembre 2020, lavoreremo perché non si torni indietro a considerare improduttive la spesa sanitaria e la spesa sociale».
«Assieme a questa importante innovazione sono previsti specifici interventi per sostenere il Terzo settore ed in particolare i servizi a favore delle persone – aggiunge Gazzi – Un problema questo che coinvolge circa 7200 Assistenti sociali impegnati in queste organizzazioni. Non ultimo viene previsto un meccanismo più agile per utilizzare i Fondi Povertà e Politiche sociali (circa un miliardo di euro) per il 2020, ovvero circa 300 milioni in più dello scorso anno».
«Vogliamo ringraziare il ministero della Salute per l’attenzione posta alle nostre proposte che derivano dal nostro lavoro sul campo, sempre a fianco dei più fragili, resi ancora più indifesi da questa Pandemia – conclude – Continueremo a lavorare in sede di conversione del Decreto per migliorare, dove possibile, le diverse misure previste».
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