«Ci auguriamo che Governo e Parlamento approvino questa norma necessaria per mantenere il livello di assistenza a domicilio per i malati Covid», sottolineano in una nota la senatrice Paola Boldrini e il responsabile Formazione del Pd Stefano Manai
In questi mesi rispondendo all’appello promosso dalle aziende sanitarie molti giovani medici neolaureati hanno accettato di andare nelle prime linee di lotta al COVID-19 e cioè nelle USCA, a domicilio dei malati di questa terribile pandemia, divenendo un’insostituibile risorsa per la tutela della nostra salute.
«Al fine di evitare che con l’avvio prossimo delle scuole di specializzazione medica a cui si sono iscritti questi giovani medici fossero costretti a scegliere se continuare la loro meritoria opera a domicilio del cittadino o riprendere gli studi per ottenere quella specializzazione che costituisce il principale requisito per lavorare a tempo indeterminato nel SSN, – dichiarano la senatrice Paola Boldrini, Vicepresidente della Commissione Sanità del Senato (PD)d ed il Dott. Stefano Manai, Responsabile nazionale PD della formazione Sanitaria – abbiamo presentato uno specifico emendamento, in accordo con il MUR, in sede di conversione del Decreto Ristori, per rendere compatibile lo svolgimento dell’attività di continuità assistenziale, cioè le USCA, con lo svolgimento dell’attività di formazione presso le scuole di specializzazione in medicina. Ci auguriamo che Governo e Parlamento approvino questa norma necessaria per mantenere il livello di assistenza a domicilio per i malati Covid».