«Una nuova ‘manina’ fa saltare dal dl semplificazioni l’emendamento dello stesso governo che si proponeva di eliminare il tetto di spesa per le assunzioni del personale del Servizio sanitario nazionale, il famigerato -1,4% sulla spesa del personale del 2004». A denunciarlo è la Funzione Pubblica Cgil Nazionale, nel sottolineare come «la manina rappresenti un accanimento particolare […]
«Una nuova ‘manina’ fa saltare dal dl semplificazioni l’emendamento dello stesso governo che si proponeva di eliminare il tetto di spesa per le assunzioni del personale del Servizio sanitario nazionale, il famigerato -1,4% sulla spesa del personale del 2004». A denunciarlo è la Funzione Pubblica Cgil Nazionale, nel sottolineare come «la manina rappresenti un accanimento particolare nei confronti delle misure che riguardano il Servizio Sanitario Nazionale e la sua messa in sicurezza».
LEGGI ANCHE: SENATO, APPROVATO IL DL SEMPLIFICAZIONI. LE PRINCIPALI MISURE CHE RIGUARDANO LA SANITÀ, DAL PERSONALE SSN AL PAYBACK
Per la Fp Cgil si tratta di «un fatto gravissimo ma che non sorprende, dato che l’abolizione di quel provvedimento viene annunciato ad ogni varo di provvedimento normativo salvo non essere adottato mai. Quella che pare evidente è la spregiudicatezza e la leggerezza con cui viene trattato un tema così delicato come quello del turnover in sanità, che tocca la vita di centinaia di migliaia di professionisti che operano tutti i giorni con carichi di lavoro pesantissimi e che si sentono, giustamente, presi in giro da troppo tempo, blanditi a parole e colpiti ogni volta coi fatti. La situazione, anche a seguito dei pensionamenti programmati, è destinata a peggiorare ulteriormente nel giro di poche settimane».
La Funzione Pubblica Cgil sottolinea che «è bene che i cittadini siano consapevoli di quanto sta accadendo, perché al di là delle parole vuote dei ministri Grillo e Buongiorno, il Servizio sanitario continua ad essere pesantemente attaccato, anche da questo Governo, con un depauperamento continuo di risorse umane e materiali e questo processo d’impoverimento è quello che ogni giorno le persone pagano sulla propria pelle con liste d’attesa più lunghe, meno operatori a disposizione, personale più stanco».
Per noi, osserva la categoria dei servizi pubblici della Cgil, «il Ssn è un patrimonio che, invece, va difeso e rilanciato come strumento di equità e di garanzia del diritto costituzionale alla salute; per noi è urgente un piano straordinario di assunzioni che si occupi concretamente di immettere nel Servizio sanitario nazionale giovani professionisti perché una sanità di qualità, senza personale, non può esistere. Per questo è il momento di costruire risposte e argini al processo di sgretolamento che anche questo Governo favorisce, alimentando un mercato privato che disegna una sanità sempre più diseguale, sempre più ingiusta. Per quanto ci riguarda lo faremo ogni giorno, a partire dal valorizzare il tema della sanità all’interno delle rivendicazioni che porteremo nella grande manifestazione unitaria che Cgil Cisl Uil hanno proclamato per sabato 9 febbraio», conclude la Funzione Pubblica Cgil.