Contributi e Opinioni 25 Ottobre 2021 17:41

Donne chirurgo, ancora lontana la parità con gli uomini

di Massimo Misiti, Chirurgo e Deputato Movimento Cinque Stelle

di Massimo Misiti, Chirurgo e Deputato Movimento Cinque Stelle

Essere donna, oggi, è estremamente difficile in virtù di tutta una serie di discriminazioni, pressioni, difficoltà a cui una donna deve far fronte per affermare il proprio status. Se poi la donna è una persona “particolarmente capace” che decide di avventurarsi nella libera professione gli ostacoli diventano ancora più imponenti. E se una donna ha ambizione di far carriera, com’è giusto che sia, tutto diventa insostenibile ed irto di difficoltà.

È la cosiddetta “questione di genere” che, seppur dibattuta in diverse sedi e usata come vessillo da molti, resta comunque al palo laddove si vivono più come concessioni che come diritti assoluti quelle rare eccezioni di semiparità fra uomo e donna.

In ambito medico e tra i chirurghi, in particolare, poi la situazione si fa ancora più ostica e complicata. I dati pubblicati nel primo rapporto SIC (Società Italiana di Chirurgia) evidenziano quanto essere una donna per un chirurgo sia problema che condiziona la scelta della specialità, la possibilità di formazione ad alto livello e la progressione di carriera.

I numeri la dicono lunga quando si riscontra che il 50% delle chirurghe ritiene di essere stata discriminata nel corso della formazione o professione e che il 63% dichiara che appartenere al genere femminile rappresenta un ostacolo alla carriera. A riprova di queste rilevazioni allarmanti arriva il misero 6% di intervistati che hanno dichiarato di aver avuto una donna come mentore di chirurgia.

Ulteriore elemento d’interruzione di carriera è rappresentato dal periodo di gravidanza e maternità. Meno della metà dei chirurghi donna ha figli, molte sono state costrette a rinunciarvi per poter seguire la carriera giacché hanno notato le difficoltà oggettive delle colleghe. Chi invece ha deciso di coniugare lavoro e famiglia trova altri tipi di problemi. Non esistono infatti nidi aziendali in grado di offrire l’adeguato supporto a queste lavoratrici. E di questo già dal 2015 la WIS (Women in Surgery) ne aveva fatto esplicita richiesta.

È una situazione da non sottovalutare e su cui è necessario intervenire subito. I dati delle iscrizioni alle facoltà ci dicono che il 60% è rappresentato da donne. Fra qualche anno, secondo le statistiche, oltre la metà dei chirurghi saranno donne e le strutture ospedaliere non sono attrezzate per consentire a queste professioniste di conciliare lavoro e famiglia e probabilmente, ancora molte, dovranno cambiare il loro indirizzo a discapito della collettività.

Siamo disposti a correre questo rischio? O possiamo, con una pianificazione attenta, mettere le nostre colleghe al pari di noi uomini? Iniziare un percorso di dialogo e progettazione potrà senza dubbio consentire un ricambio generazionale nella categoria, che non penalizzi una donna per il suo essere madre o moglie ma solo, com’è giusto che sia, per un puro criterio meritocratico che prescinda dal genere ma valuti esclusivamente le reali competenze e capacità di ciascun professionista.

 

Iscriviti alla Newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato

Articoli correlati
Dormire poco prima di un intervento chirurgico aumenta il dolore nel post
Non dormire a sufficienza prima di un intervento chirurgico è un evento molto comune, ma può aumentare il dolore post-operatorio. Lo rivela uno studio condotto su topi, presentato al meeting della Society for Neuroscience a Washington DC
Gb: 1 donna su 2 non va a lavoro per colpa del ciclo mestruale, ma non lo dice. La ginecologa Picconeri: “Ancora troppi pregiudizi”
Nel Regno Unito 4 donne su 5 fanno un gran fatica a lavorare quando hanno il ciclo mestruale e solo poco più della metà ha affermato di non essere stata abbastanza bene per andare al lavoro. Questi sono i risultati di una ricerca britannica, che non stupiscono la ginecologa Giuseppina Picconeri: "La vita fisiologica di una donna in età fertile è spesso fonte di grandi pregiudizi"
Donne “cenerentole” della ricerca in Europa, anche se metà dei laureati e dottorati è “rosa”
Le donne rappresentano circa la metà dei laureati e dei dottorati in Europa, ma abbandonano progressivamente la carriera accademica, arrivando a costituire appena il 33% della forza lavoro nel mondo della ricerca, e solo il 26% dei professori ordinari, direttori di dipartimento o di centri di ricerca. È il quadro tratteggiato in un articolo sulla rivista The Lancet Regional Health
L’esposizione ai PFAS aumenta il rischio cancro nelle donne
Le donne esposte a diverse sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) hanno un rischio maggiore di sviluppare vari tipi di cancro, tra i quali quello alle ovaie, all'utero, alla pelle e al seno. A lanciare l'allarme è un nuovo studio finanziato dal governo degli Stati Uniti, pubblicato sul Journal of Exposure Science and Environmental Epidemiology
Arriva dal mare la cura per cartilagine e artrosi delle ginocchia
Uno studio internazionale dimostra che l’aragonite contenuta nei coralli e impiantata nell’arto grazie ad un device a forma cilindrica sarebbe in grado di garantire un miglioramento clinico e funzionale del ginocchio senza rischi di rigetto. Primi due interventi alla Clinica Città di Pavia del gruppo San Donato
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Prevenzione

Influenza, Lopalco (epidemiologo): “Picco atteso tra la fine di dicembre e l’inizio del nuovo anno. Vaccinarsi subito”

L'epidemiologo a Sanità Informazione: "Vaccinarsi contro influenza e Covid-19 nella stessa seduta: non ci sono controindicazioni, solo vantaggi"
Advocacy e Associazioni

Percorso Regolatorio farmaci Aifa: i pazienti devono partecipare ai processi decisionali. Presentato il progetto InPags

Attraverso il progetto InPags, coordinato da Rarelab, discussi 5 dei possibili punti da sviluppare per definire criteri e modalità. Obiettivo colmare il gap tra Italia e altri Paesi europei in ...
Advocacy e Associazioni

Disability Card: “Una nuova frontiera europea per i diritti delle persone con disabilità”. A che punto siamo

La Disability Card e l'European Parking Card sono strumenti che mirano a facilitare l'accesso ai servizi e a uniformare i diritti in tutta Europa. L'intervista all'avvocato Giovanni Paolo Sperti, seg...