Le società italiane del Gruppo della farmaceutica francese rispondono alla pandemia di Coronavirus con una donazione di 300.000 euro per l’acquisto di dispositivi di protezione individuali (DPI) e per il sostegno alle famiglie dei sanitari vittime del virus. Anche i dipendenti hanno voluto contribuire alla donazione con una raccolta fondi ad hoc
«Il Gruppo Servier in Italia, società farmaceutica internazionale indipendente e governata da una Fondazione, scende in campo per dare il proprio contributo alla grave emergenza sanitaria che il mondo intero sta combattendo contro il Coronavirus: una donazione di 300.000 euro destinata a sostenere la FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale da distribuire ai medici di famiglia impegnati sul territorio nazionale, grazie anche alla campagna promossa da CittadinanzAttiva». Così il gruppo Servier in un comunicato stampa.
«Strumenti indispensabili, ma al momento carenti, per garantire la protezione in primis dei medici nella loro attività di assistenza quotidiana, ma anche dei pazienti e dei soggetti più fragili che necessitano di visite a domicilio. Una parte consistente della donazione verrà poi devoluta alla Protezione Civile per alimentare il nuovo fondo dedicato ai familiari dei sanitari deceduti per fronteggiare l’emergenza Covid-19. Si aggiunge alla donazione dell’Azienda anche il prezioso contributo proveniente dalla generosità e sensibilità dei dipendenti attraverso una raccolta fondi ad hoc».
«Un impegno a tutto tondo – si legge – quello del Gruppo Servier in Italia che, in questo momento molto delicato e caratterizzato da incertezza e confusione, ha deciso di sostenere anche Senior Italia FederAnziani, la Federazione della terza età che sta mettendo in campo diverse iniziative per aiutare gli anziani e le fasce più vulnerabili della popolazione ad affrontare questa emergenza sanitaria e sociale. In particolare, il sostegno si è concretizzato con il supporto a due iniziative: ‘Come difendersi dal Coronavirus’ – un vademecum per aiutare gli over 65 a difendersi da truffe, bufale a altri rischi in agguato tra le tante e confuse informazioni che stanno circolando – ed ‘Emergenza solitudine’, un numero verde per il supporto psicologico agli anziani soli, in collaborazione con WINDTRE e la Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza (SIPEm)».
«L’emergenza sanitaria che l’Italia e il mondo intero si trovano ad affrontare – commenta Viviana Ruggieri, Portavoce del Gruppo Servier in Italia – impone a tutti un impegno collettivo in termini di responsabilità sociale. I nostri valori fondanti ci portano a mettere sempre le persone al centro delle nostre azioni. Siano esse i nostri dipendenti, che abbiamo voluto proteggere fin dal primo momento su tutto il territorio nazionale, sia gli operatori sanitari oggi in prima linea in questa emergenza. Abbiamo, quindi, ritenuto doveroso dare un contributo per sentirci al fianco dei numerosi medici di medicina generale, per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e sostenere le famiglie dei sanitari che stanno pagando un prezzo altissimo a causa di questa emergenza. Il nostro augurio è quello di lasciarci alle spalle quanto prima questa pagina dolorosa della nostra storia anche grazie alla mobilitazione comune che il nostro Paese sta dimostrando con tutta la sua forza e umanità: ora è il momento della coesione e noi ci siamo!».
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«Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, il Gruppo Servier in Italia si è prontamente attivato per garantire la sicurezza dei propri dipendenti e degli interlocutori esterni e, al tempo stesso, assicurare la continuità terapeutica per i pazienti in trattamento con i farmaci promossi e distribuiti da Servier. Le Aziende del Gruppo Servier in Italia sono state tra le prime a sospendere l’attività di informazione scientifica su tutto il territorio nazionale, ancor prima dell’introduzione delle restrizioni governative, attivando subito dopo lo smart-working per tutto il personale di sede. Sono state, inoltre, implementate iniziative di welfare aziendale tra cui l’offerta ai dipendenti di un’assicurazione sanitaria integrativa per coprire eventuali conseguenze causate dall’infezione di Covid-19».
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