Fassid chiede nuovamente di riportare l’attenzione sul rinnovo del CCNL dei dirigenti medici e sanitari
Dopo un’estate infuocata la Fassid fa seguito alla richiesta di incontro con il Governo, inviata il 12 giugno scorso, per richiedere che si riporti, pur nella straordinarietà del momento che tutti viviamo, l’attenzione alle regole che determinano i normali rapporti di lavoro, i contratti nazionali di lavoro.
«Assieme ai provvedimenti emergenziali e straordinari, sarebbe significativo avviare la trattativa per il nuovo contratto dei dirigenti medici e sanitari, scaduto da ben 20 mesi, sia sotto il profilo del segnale che come riconoscimento di attenzione reale e continua nel tempo per chi ha garantito la tenuta del SSN». Questo il nodo centrale della richiesta inviata a suo tempo da FASSID al Presidente del Consiglio, ai Ministri della Salute, Economia, PA e al presidente delle Regioni.
Un impegno no cost la ripresa delle trattative, che darebbe però un grande impulso a quel ritorno alla normalità che tutto il Paese auspica. «L’impegno di risorse richiesto riteniamo sia persino inferiore a tutti i riconoscimenti straordinari programmati e consentirebbe di perfezionare e migliorare le innovazioni messe in atto con il contratto precedente».
«Abbiamo forze straordinarie ma anche uno straordinario bisogno di ordinario. E niente di più ordinario c’è della ripresa dell’attività contrattuale. Proprio a dimostrazione della presenza e della continuità dell’azione delle istituzioni» fa presente il coordinatore nazionale Fassid Mauro Mazzoni, che richiama anche la necessità di chiarimento sull’utilizzo o meno dei fondi MES nel giorno in cui il Governo presenta al Parlamento il piano Recovery Fund, con un nuovo settore dedicato alla sanità.
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