Contributi e Opinioni 2 Novembre 2020 18:22

FederAnziani: «Un terzo delle pensioni a figli e nipoti»

Messina: nonni fondamentali, vanno protetti ma non rinchiusi. Garantire l’accesso alle cure e il supporto psicologico

Per due senior su tre dall’inizio della pandemia la vita è cambiata anche dal punto di vista economico: agli over 65 il periodo del Covid è costato ogni mese in media un terzo della pensione ovvero 354 euro, per un totale di 11,2 miliardi. Hanno trasferito soldi alle famiglie dei figli rimasti senza lavoro o finiti in cassa integrazione per pagare il mutuo, le bollette o semplicemente fare la spesa, e non hanno rinunciato ad accudire i loro nipoti, ai quali in media hanno dedicato 25,8 ore a settimana. Un valore che, calcolato a 10 euro l’ora, ammonta a 33,3 miliardi di euro. Due su tre non sono stati in vacanza perché in difficoltà economica o per paura del contagio.

L’INDAGINE DI FEDERANZIANI

Questi i risultati dell’indagine condotta da Senior Italia FederAnziani su un campione di 528 over 65 appartenenti alla rete dei Centri Sociali per Anziani dedicata all’impatto del Covid sulle famiglie italiane e in particolare sui senior. «Dal punto di vista economico, – spiega la federazione – solo per un terzo non è cambiato nulla: per il 25%, invece, la pandemia ha inciso abbastanza, per il 10,8% molto, per il 34% poco, mentre il 30,2% ha dichiarato di non aver registrato alcun cambiamento nelle proprie finanze. Un quarto dei rispondenti ha avuto bisogno di aiuti economici nel periodo del Covid (24,9%), per sé o per i propri familiari, e in particolare il 18,2% del campione ha dichiarato di aver ricevuto aiuti dai propri familiari, il 5,4% ha ricevuto aiuti per pagare le bollette, l’8,9% ha ricevuto il bonus famiglia, il 7,9% ha potuto contare su pacchi solidali da associazioni di volontariato, il 6,9% ha usufruito di buoni spesa».

«Il 13,5% dichiara che il proprio figlio è finito in cassa integrazione nel periodo della pandemia mentre il 19,1% ha figli che hanno perso il lavoro (7,3%) o hanno continuato a lavorare in modo ridotto (11,9%) nello stesso periodo. Chi ha perso il lavoro era principalmente nei settori della ristorazione, dei servizi alla persona, del turismo e del commercio. Il 55,4% dei rispondenti ha dovuto mettere la mano al portafogli per aiutare figli e nipoti durante la pandemia e un 15,8% lo ha fatto di tanto in tanto, per poter pagare i mutui, le bollette, le tasse, ma anche semplicemente per aiutarli a fare la spesa. A questo aiuto economico va sommato l’altro, rappresentato dalle ore prestate in forma di accudimento dei nipoti. Dall’inizio della pandemia i nonni hanno dedicato ai nipoti in media 25,8 ore settimanali, più delle 19,2 ore dedicate in media a settimana alla stessa occupazione prima della situazione di emergenza».

«Oltre i due terzi dei senior quest’estate non è andato in vacanza (66,8%) e solo poco più del 4% ha usufruito del bonus vacanze (4,5%). Chi è andato in vacanza ha scelto nella quasi totalità dei casi (96,7%) mete italiane. La rinuncia alla vacanza è stata determinata per metà dalla paura del Covid (49,4%), per un quarto dalla mancanza di possibilità economiche (23,3%). Stessa sorte è toccata alla metà dei figli e dei nipoti (il 49,2% non è andato in vacanza) e solo l’11,9% delle famiglie dei figli è riuscito ad avere un buono vacanza. Anche figli e nipoti quando sono andati in vacanza hanno scelto l’Italia (95,4%), mentre la rinuncia alla vacanza per figli e nipoti è stata dettata nel 33,5% dei casi da motivi economici e nel 42,9% dei casi dalla paura del Covid. Durante il periodo estivo il 64,9% dei nonni ha accudito i nipoti: uno su quattro lo ha fatto per oltre un mese (23,1%), il 14,3% per 3-4 settimane, il 17,3% per una o due settimane. Oltre i due terzi dei nonni tirano la cinghia perché sono convinti che dovranno continuare a sborsare denaro, soprattutto per i nipoti. La pandemia è costata agli anziani oltre 2.800 euro da marzo ad oggi. In media oltre 354 euro al mese dalle loro esigue pensioni, per un complessivo di 11,2 miliardi di euro».

«Ancora una volta i nonni si sono riconfermati il pilastro del welfare del nostro Paese – dichiara il Presidente di Senior Italia FederAnziani Roberto Messina – dato che in un momento così critico molti di loro si sono ritrovati a dover trasferire una parte importante delle loro già magre pensioni ai figli, molti dei quali hanno perduto il lavoro o sono stati messi in cassa integrazione, e ai nipoti. Inoltre, nonostante siano la fascia di popolazione più a rischio e pur sapendo quanto possa essere pericolosa l’interazione con i nipoti in età scolare, la maggior parte dei nonni non ha rinunciato ad accudirli. Un lavoro molto amato ma in questo caso reso necessario in questo periodo dal fatto che molti genitori non hanno potuto usufruire dello smart working. I nonni sono fondamentali. In questo periodo vanno protetti più delle altre fasce della popolazione ma non segregati. Fondamentale dare loro supporto materiale e psicologico, anche attraverso l’attivazione di progetti mirati, monitorarli, soprattutto quelli soli e fragili, e garantire loro l’accesso alle cure e la presa in carico delle cronicità. Altrimenti sarà una ecatombe» conclude.

 

Iscriviti alla newsletter di Sanità Informazione per rimanere sempre aggiornato 

Articoli correlati
Anziani e salute, Iss: “Uno su quattro rinuncia alle cure”
L'Iss: "La rinuncia alle cure è risultata più frequente fra le persone socialmente più svantaggiate o per bassa istruzione e fra i residenti nelle regioni del Centro e Sud d’Italia"
di I.F.
Depressione: gli italiani la conoscono, la temono, ma non la considerano una malattia
In Italia sono 3,5 milioni le persone con una diagnosi di disturbi depressivi. Eppure, tre nostri concittadini su quattro sono ancora convinti che la depressione non sia una malattia. Ma ne conosco i sintomi e ne temono le conseguenze. È questo il quadro che emerge da un’indagine SWG, condotta con il supporto di Johnson & Johnson Innovative Medicine in occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale
Anziani più a rischio cadute per la maggior lentezza di movimento delle braccia
Gli anziani hanno un rischio maggiore di cadere e farsi male perché le loro braccia sono più lente a rispondere quando scivolano. I movimenti delle braccia infatti sono fondamentali per ritrovare l'equilibrio ed evitare le cadute. A scoprirlo è stato un gruppo di ricercatori dell'Università dell'Arizona in uno studio pubblicato sul server di pre-stampa bioRxiv
Vivere con un cane o un gatto rallenta il declino cognitivo
Uno studio dell’Università del Maryland, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha rivelato che la convivenza con un animale domestico può rallentare il tasso di declino cognitivo man mano che si invecchia, soprattutto se si porta a spasso il cane
Infarto: per gli anziani è efficace lo stesso trattamento dei giovani
In caso di attacco cardiaco gli anziani dovrebbero ricevere lo stesso trattamento dei giovani. Lo dimostra uno studio coordinato da scienziati italiani e pubblicato sul The New England Journal of Medicine
GLI ARTICOLI PIU’ LETTI
Salute

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia. Grazie e auguri a tutti i lettori!

Sanità Informazione sospende gli aggiornamenti per la pausa natalizia e, ringraziando tutti i suoi lettori, augura a tutti feste serene dando appuntamento al 7 gennaio 2025
Advocacy e Associazioni

Disabilità: ecco tutte le novità in vigore dal 1° Gennaio 2025

L’avvocato Giovanni Paolo Sperti, in un’intervista a Sanità Informazione, spiega quali saranno le novità in tema di legge 104/1992, indennità di accompagnamento e revi...
Advocacy e Associazioni

Natale, successo virale per il video dei ragazzi dell’Istituto Tumori di Milano

Il video di ‘Palle di Natale’ (Smile, It’s Christmas Day), brano scritto e cantato dagli adolescenti del Progetto giovani della Pediatria dell’Int, in sole 24 ore è stat...
Prevenzione

Ecco il nuovo Calendario per la Vita: tutte le vaccinazioni secondo le ultime evidenze scientifiche

Il documento affronta tutti gli strumenti per la prevenzione, dai vaccini contro il COVID-19 agli strumenti per combattere l’RSV, passando per i vaccini coniugati contro lo Pneumococco e quello ...
Advocacy e Associazioni

Amiloidoisi cardiaca: “L’ho scoperta così!”

Nella nuova puntata di The Patient’s Voice, Giovanni Capone, paziente affetto da amiloidosi cardiaca racconta la sua storia e le difficoltà affrontate per arrivare ad una diagnosi certa. ...