Il 2018 è stato un anno importante e «denso di avvenimenti»per l’Aifi (Associazione italiana Fisioterapisti). «Il 2019 sarà un anno di transizione, in cui si intensificherà sempre di più l’attività di carattere tecnico scientifico e si ridurraà progressivamente quella deputata alla rappresentatività professionale, delegata all’ordine TSRM – PSTRP» fa sapere l’Aifi in una nota stampa. I […]
Il 2018 è stato un anno importante e «denso di avvenimenti»per l’Aifi (Associazione italiana Fisioterapisti). «Il 2019 sarà un anno di transizione, in cui si intensificherà sempre di più l’attività di carattere tecnico scientifico e si ridurraà progressivamente quella deputata alla rappresentatività professionale, delegata all’ordine TSRM – PSTRP» fa sapere l’Aifi in una nota stampa.
I fisioterapisti hanno accolto con favore l’istituzione dell’Ordine e hanno riconosciuto il ruolo svolto dall’associazione: l’anno si è chiuso con un record di iscrizioni (12.496 al 15 dicembre), che ha coronato l’impegno profuso da AIFI.
«Ci siamo disposti prontamente ad accogliere le novità e le difficoltà conseguenti all’emanazione della legge Lorenzin, e ci siamo schierati compatti quando alla fine dell’anno abbiamo dovuto affrontare con determinazione i rischi emersi nelle pieghe della legge di Bilancio, organizzando incontri a tutti i livelli e rilasciando comunicati chiarificatori» sostiene l’Aifi. E ancora: «L’instabilità del quadro normativo non ha rallentato le attività associative, che anzi si sono moltiplicate dando luogo a una varietà di eventi che hanno contribuito ad arricchire la nostra immagine nel mondo sanitario».
Proprio per analizzare questo «capitale di esperienze accumulato nel corso dell’anno», AIFI ha realizzato un Bilancio sociale.
«La parte del leone l’hanno svolta gli incontri istituzionali: 179 occasioni in cui i nostri dirigenti e i loro collaboratori hanno ottenuto di potersi confrontare direttamente con assessori, funzionari, rappresentanti di enti locali e personaggi di spicco del mondo politico sanitario. Lo scopo? – prosegue – collaborare con il Dipartimento della Salute o partecipare ai tavoli regionali sulla cronicità, ad esempio, ma anche spiegare i rischi insiti nel riconoscimento di persone che pretendono di svolgere la nostra professione pur non avendo i titoli ed i requisiti formativi necessari» sostengono i fisioterapisti.
«L‘istituzione dell’Ordine ha inoltre aperto un nuovo fronte che ha richiesto numerose occasioni di incontro con i loro rappresentanti territoriali e, a livello centrale, con il CONAPS e la FNO per mettere a punto le procedure necessarie all’integrazione e avviare il riconoscimento dei professionisti da inserire negli albi. Non meno importanti sono stati i 131 incontri con il mondo universitario: i colloqui con gli organi rappresentativi dei corsi di laurea, i confronti con i tutor, le presentazioni di AIFI agli studenti costituiscono una parte importante dell’attività regionale e favoriscono costantemente la possibilità di collaborazioni anche sul fronte della didattica».
Un altro capitolo che ha consentito di ottenere soddisfazioni e riconoscimenti “di grande impatto mediatico” è costituito dai 78 eventi organizzati in collaborazione con associazioni di pazienti e società scientifiche (LILT, UILDM, Cittadinanzattiva, ANIMaSS, Slow Medicine, Federfarma, solo per citarne alcune). Nel corso dell’anno sono, inoltre, pervenute all’Ufficio di presidenza Nazionale 92 richieste di patrocinio per eventi formativi o congressi, il che testimonia l’importanza che riveste la nostra associazione nel mondo riabilitativo. La nostra professione sta conseguendo il riconoscimento del mondo sanitario e AIFI ha ottenuto il favore crescente dei fisioterapisti che si riconoscono nell’Associazione e nei valori da essa sostenuti. Siamo certi- concludono i fisioterapisti- che l’appoggio dei colleghi ci permetterà di affrontare con decisione e fermezza tutte le battaglie che ci aspettano nei prossimi mesi».